In base a quanto si apprende, la misura organizzativa si sarebbe resa necessaria per consentire una riorganizzazione delle attività del Distretto, anche «al fine di ristabilire un clima adeguato al suo interno».
I vertici del distretto di Primavalle sono stati sostituiti per disposizione del Dipartimento di pubblica sicurezza. Il commissariato è finito sotto la lente d’ingrandimento dopo che i media hanno reso noto il caso di Hasib Omerovic, un ragazzo disabile caduto dalla finestra di casa lo scorso 25 luglio durante una perquisizione da parte di quattro agenti di polizia.
Hasib, secondo la denuncia della sorella, sarebbe stato picchiato dai quattro poliziotti che erano intervenuti. In base a quanto si apprende, la misura organizzativa si sarebbe resa necessaria per consentire una riorganizzazione delle attività del Distretto, anche «al fine di ristabilire un clima adeguato al suo interno». Il nuovo dirigente si insedierà immediatamente.
LA VICENDA
Lo scorso 25 luglio quattro poliziotti in borghese – tre uomini e una donna – sono entrati nella casa di Hasib dopo diverse segnalazioni degli abitanti del quartiere che lo accusavano di importunare donne e ragazze. Gli agenti hanno chiesto i documenti di identità di Hasib ma poi ci sono dei “buchi neri” nella storia che si conclude con i soccorsi che trasportano l’uomo in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma. Per la sorella di Hasib, anch’essa disabile, non ci sono dubbi, la colpa sarebbe dei poliziotti. La sua versione, che i pm stanno cercando di verificare, rivela presunti pestaggi e umiliazioni: «Lo hanno picchiato con il bastone, hanno iniziato a dargli i calci quando è caduto, Hasib si è chiuso in camera, ma i poliziotti hanno rotto la porta, gli hanno dato pugni e calci per poi buttarlo giù».
LE INDAGINI
I procuratori Stefano Luciani e Michele Prestipino del Tribunale di Roma hanno intenzione di ascoltare non soltanto i quattro agenti che hanno eseguito i controlli in casa senza un mandato, ma anche i loro superiori. Le accuse sono di concorso in tentato omicidio e falso ideologico per aver omesso nelle relazioni alcune informazioni importanti della vicenda.
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