- Tredici persone tra cui bambini sono morte immediatamente dopo l’incidente, un bambino di 9 trasportato d’urgenza a Torino con l’elisoccorso è morto in serata. Un bambino di 5 anni ancora grave. La sindaca Severino ha raccontato la dinamica dell’incidente.
- La funivia aveva riaperto il 24 aprile. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Giovannini ha firmato il decreto che istituisce una commissione di verifica sull’impianto, sarà presieduta da Malavasi, docente della Sapienza. Domani mattina il ministro si recherà a Stresa. La funivia del Mottarone aveva riaperto nel 2016 dopo due anni di lavori di manutenzione affidati alla società Leitner e fino al 2020 c’erano stati controlli sulla funivia.
- Il premier Draghi: «Esprimo il cordoglio di tutto il governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari». Mattarella ha fatto un «richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone».
Doveva essere una domenica, complice anche la bella giornata, di ritorno alla quasi normalità. Invece si è trasformata in tragedia. Un cavo della funivia che collega Stresa con il Mottarone, in Piemonte, ha ceduto, e una cabina è precipitata nel vuoto per almeno venti metri: il bilancio è di quattordici persone morte, tredici sul colpo più un bambino di nove anni morto dopo essere stato trasportato in ospedale. «I corpi sono stati recuperati e i carabinieri stanno avvisando le famiglie» ha detto ieri sera la sindaca di Stresa, Marcella Severino. Un altro bambino di 5 anni si trova attualmente ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Tra le vittime, ha detto Matteo Gasparini, responsabile del soccorso alpino della provincia di Verbania, dei turisti tedeschi. La sindaca ha raccontato al Tg1 la dinamica: «Dei testimoni hanno sentito un fischio e un sibilo» poi hanno visto la cabina muoversi d’improvviso velocemente, giunta a un pilone «ha scarrellato, è caduta, ha fatto due o tre balzi e si è fermata contro degli abeti». I passeggeri sono stati quasi tutti sbalzati, cinque sono rimasti nella cabina, che si è accartocciata al suolo.
Il cedimento della fune è avvenuto nella parte più alta del tragitto che, partendo dal lago Maggiore arriva a quota 1.491 metri. Una salita panoramica della durata di 20 minuti divisa in due tronconi. La cabina è precipitata 100 metri prima dell’ultimo pilone. Walter Milan del Soccorso Alpino ha raccontato a Rainews24 che la cabina «è caduta da un punto relativamente alto», quando sono arrivati gli è apparsa «sostanzialmente distrutta a terra quasi completamente accartocciata, quindi la caduta è stata evidentemente significativa».
I mezzi di soccorso non hanno potuto raggiungere il luogo dello schianto che si trova su un pendio abbastanza scosceso, vigili del fuoco e soccorso alpino sono potuti arrivare solo a piedi. Il quotidiano piemontese La Stampa ha raccontato che un mezzo dei vigili del fuoco si è ribaltato mentre cercava di salire.
Il governo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato con una nota quanto accaduto: «Il tragico incidente suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita. Esprimo alle famiglie colpite e alle comunità in lutto la partecipazione di tutta l’Italia» ma ha aggiunto un «richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone».
Il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini (Mims) in serata ha firmato il decreto che ha istituito una Commissione di esperti, presieduta da Gabriele Malavasi, docente di igngegneria della Sapienza, che dovrà redigere una relazione sulle cause tecniche e organizzative che hanno provocato l’incidente. Lunedì mattina il ministro si recherà a Stresa insieme al capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso il suo cordoglio: «Esprimo il cordoglio di tutto il Governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari».
La funivia
La funivia è stata aperta il 24 aprile dopo il periodo di chiusura dovuto alla pandemia. L’impianto collega il Piazzale Lido di Stresa alla vetta della montagna che divide il Lago Maggiore da quello di Orta. Nel 2002 la funivia è stata sottoposta a una revisione straordinaria eseguita dalla ditta Poma Italia (ora Agudio). Nel 2009, a completamento dell’opera, è stata costruita dalla società Leitner una seggiovia biposto che dalla stazione di arrivo della funivia al Mottarone conduce alla croce in vetta al monte (1.491 m s.l.m.), alle piste da sci e ad Alpyland, una nuova area divertimenti sorta nel 2010, e costituita da un alpine coaster (bob su rotaia).
La funivia è strutturata in due tronconi, ciascuno con due cabine dalla portata di 35 persone. Il primo troncone parte a 205 m in località Lido di Carciano, a Stresa, e raggiunge la località Alpino, dove si trova il Giardino botanico Alpinia.
Il secondo parte dagli 803 m di Alpino e raggiunge un pianoro immediatamente sotto la vetta del Mottarone, posto a 1.385 m. Da qui è possibile raggiungere i 1.491 m a piedi o con la seggiovia. Proprietario della funivia è il comune di Stresa. La sindaca Severino ha ricordato che di recente si erano svolti dei lavori importanti. Chiusa nel 2014 per una revisione generale, la funivia ha riaperto nel 2016 dopo due anni di lavori di manutenzione affidati alla società Leitner. I controlli, ha fatto sapere il Mims, si sono susseguiti a luglio del 2017 e tra novembre e dicembre 2020 sono stati effettuati controlli specifici sulle funi e una società specializzata si è occupata dell’esame visivo delle funi tenditrici. Intanto ci sarà un’indagine giudiziaria e l’impianto è stato posto sotto sequestro.
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