La requisitoria del Pm Giovanni Musaro nei confronti di una quarantina di imputati con accuse che includono anche l'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi. La pena più alta, 30 anni, per i capi dell’organizzazione, tra cui Giuseppe, Luciano e Domenico Casamonica
Chieste condanne per oltre 630 anni di carcere al maxiprocesso al clan Casamonica a Roma nei confronti di una quarantina di imputati con accuse che vanno dall'associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all'estorsione, l'usura e detenzione illegale di armi.
Il pm Giovanni Musarò, nel corso della sua requisitoria nell’aula bunker di Rebibbia ha chiesto la pena più alta, 30 anni, per i capi dell’organizzazione, tra cui Giuseppe, Luciano e Domenico Casamonica. Chiesti inoltre 26 e 25 anni di reclusione per Domenico e Ottavio Spada e 25 anni per Guerrino Casamonica.
Al processo si è arrivati dopo gli arresti compiuti dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell'indagine "Gramigna”, coordinata dal procuratore di Roma Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani. Il pm Musarò in aula nella sua requisitoria ha citato anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Massimiliano Fazzari e Debora Cerreoni che hanno descritto la struttura e le modalità con cui agiva il clan. Nell’ambito della stessa inchiesta, a fine 2019 quattordici esponenti erano stati condannati in abbreviato e altri tre hanno scelto il patteggiamento.
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