Domani Sergey Razov, l’ambasciatore che si incontrava con il leader della Lega Matteo Salvini è atteso al ministero degli Esteri. Il ministero degli Esteri spiega che la convocazione è frutto di un’azione comune concordata dai paesi europei nei confronti della Russia, mentre la guerra in Ucraina prosegue e continua a provocare effetti in Europa.
La proposta italiana per staccarci dalla Borsa di Amsterdam
Durante la trasmissione in Mezz’ora il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha spiegato che con Razov verrà affrontato il tema delle esplosioni al gasdotto Nord Stream. E ha annunciato che «nelle prossime 48 ore mandiamo la nostra proposta» per ridurre il prezzo del gas e e sganciarlo dall’indice di Amsterdam.
Secondo Cingolani l’obiettivo comune è quello di arrivare al prossimo vertice dei capi di Stato e di governo europei di Praga il 6 e 7 ottobre con «una decina di linee concordate».
Il ministro ha aggiunto di aver tenuto informata Giorgia Meloni di tutti gli sviluppi internazionali e ha detto che in questo c’è poca ideologia e che la linea dell’Italia è una.
Gli scontri si spostano al sud
Ieri Eni ha comunicato di non ricevere più flussi di gas dalla Russia attraverso lo snodo del Tarvisio e di stare cercando di capire come si possono ripristinare. Sul campo l’avanzata ucraina continua. Oggi il presidente ucraino Zelensky ha annunciato che Lyman è stata del tutto liberata e le forze ucraine hanno lanciato un'offensiva nel sud per riprendere il controllo dei territori occupati dai russi. Il ministero della difesa russo ammette che gli scontri si sono spostati nella regione di Mylokayiv e vicino ad Andriyvka, nella regione di Kherson.
L’appello vaticano
Papa Bergoglio continua a chiedere a entrambe le parti di avviare dei veri negoziati e stamattina in piazza San Pietro ha evitato Angelus e catechesi per parlare del conflitto in Ucraina.
«L'andamento della guerra in Ucraina è diventato talmente grave, devastante e minaccioso, da suscitare grande preoccupazione», ha detto prima di chiedere al leader russo di fermarsi e a quello ucraino di ascoltare e aprire veri negoziati.
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