«Ho combattuto un tempo sufficiente ora è il momento di tornare alla mia vita», con queste parole il foreign fighter italiano ha annunciato sui social il suo rientro. L’ex calciatore di origini russe, che era andato a combattere insieme all’esercito ucraino, nei giorni scorsi era sopravvissuto a un attacco a Mariupol
Ivan Luca Vavassori, il combattente italiano partito per combattere nella brigata internazionale, al fianco dell’esercito ucraino, ha deciso di tornare a casa. «È tempo per me di tornare a casa» ha scritto ieri in una storia sul social.
- «Ho combattuto un tempo sufficiente – prosegue – ora è il momento di tornare alla mia vita. Ho lasciato molte cose alle spalle, ora è tempo di combattere affinché tutto torni alla normalità. Sono partito da qui con il cuore felice per aver fatto tutto il possibile».
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Anche su Instagram aveva annunciato il suo ritorno: «Sono stufo, per me è abbastanza così – aveva scritto in spagnolo – È ora di tornare a casa, non ho più la testa per andare avanti. Ho fatto del mio meglio per aiutare. Ho messo tempo e vita a disposizione del popolo ucraino, ma è ora di riprendermi la mia vita. Torno dove sono felice e torno per riprendermi tutto quello che è mio. Le cose sono cambiate molto da quando me ne sono andato, ma sono sicuro che con l’aiuto di Dio raggiungerò i miei obiettivi. E lei è al primo posto in questi».
- Vavassori, 29 anni, calciatore, è figlio adottivo dell'imprenditrice Alessandra Sgarella, donna piemontese rapita dalla 'Ndrangheta nel 1997 e rilasciata dopo nove mesi di prigionia. Del foreign fighter si era iniziato a parlare la scorsa settimana, quando si era temuto per la sua vita, a causa dell’attacco subito dalla sua unità, a Mariupol. Poche ore dopo l’allarme, il padre del giovane aveva fatto sapere dal Tg1 che suo figlio era vivo.
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