Coop ha assegnato per il secondo anno i premi Close the Gap, contro le disuguaglianze di genere, e lanciato la nuova campagna “Donna. Vita. Libertà”: lo slogan delle donne iraniane che manifestano per i diritti sarà stampato su delle cartoline, Coop le raccoglierà e le invierà all’ambasciata dell’Iran in Italia
L’affermazione della parità di genere passa dagli uomini, dai diritti in Iran e dalla frutta secca. Coop ha assegnato per il secondo anno i premi Close the Gap, contro le disuguaglianze di genere, riservato ai fornitori dei prodotti con il loro marchio più virtuosi in tema di inclusione e parità, e ha lanciato la nuova campagna per l’Iran “Donna. Vita. Libertà”, lo slogan delle donne iraniane che manifestano contro il regime. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, è intervenuto all’evento: «Le rivoluzioni non durano il tempo di un Tweet. Se le abbandoniamo, il silenzio nostro è la colonna sonora delle dittature».
Frutta e paternità
Il comitato scientifico che ha assegnato i premi alle aziende si è composto di Maurizia Iachino, in passato consulente di palazzo Chigi, Andrea Notarnicola, consulente di direzione per il cambiamento culturale delle imprese, e la linguista femminista Vera Gheno. Hanno premiato la Iffco Italia, leader nella produzione di creme vegetali da cucina, spray e da montare: si è impegnata a incrementare il numero di donne in ruoli di responsabilità e con una media di retribuzione riconosciuta alle donne dipendenti superiore a quella maschile; la Andriani, che opera nei prodotti senza glutine, società Benefit e B Corp, per i suoi progetti a sostegno della parità genitoriale; la cooperativa Chico Mendes, che ha portato avanti progetti su benessere e qualità del lavoro in aiuto ai piccoli produttori del sud del mondo, progetti da cui sono nati in Brasile un ristorante e una panetteria di comunità gestiti interamente da donne.
Menzione infine alla Dial, una realtà trentina specializzata nella lavorazione dei funghi secchi, per l'innovazione nelle attività di ascolto dei dipendenti e l'offerta di servizi su misura: «La maggior parte della giornata la passi a lavoro – ha raccontato Karen Lucy Veltman-, ma noi ci siamo confrontati con tutti e abbiamo creato orari personalizzati per permettere al dipendente di essere più sereno e più felice sul lavoro».
Fondamentale lo snodo della paternità, un “privilegio” per gli uomini che garantirebbe alle donne più libertà per affermare loro stesse oltre il loro ruolo di madri. L’idea che passa dal confronto con i vincitori è che l’elemento fondamentale sia trarre spunto dalla vita personale per passare all’esperienza lavorativa fino ad arrivare a un modus operandi. Mauro Zani, general manager di Euro Company, società che si occupa di frutta secca nel ravennate, ha raccontato: «È una sensibilità che ho sempre avuto e diventare padre è stato importante. Ho sofferto molto di non avere la possibilità di affrontare questa esperienza mentre devi continuare a fare tutto quello che hai sempre fatto». Da lì è nata l’attenzione della sua azienda.
Coop ha deciso di appoggiare due appelli. La petizione di Movimenta, genitori#allapari, per l’estensione del congedo di paternità obbligatorio fino a tre mesi e l’altra petizione ospitata da Change.org con lo stesso scopo: “Congedo di Paternità a 3 mesi operativo da subito!” promossa da Girolamo Grammatico, un padre che per professione si occupa di formazione. L’unione dei contatori che permette di implementare gli sforzi e di raggiungere 78.400 firme, e la campagna va avanti.
«Non bastano i bonus fare fronte alla denatalità, bisogna occuparsi delle donne per permettere loro di trovare un equilibrio tra essere donne e essere madri. L’importante è poter scegliere», ha detto l’amministratrice delegata della Coop Maura Latini.
La nuova campagna
La prossima iniziativa guarderà fuori dall’Italia: «L’Iran non può diventare un caso dimenticato. La lotta degli uomini e delle donne iraniane ci deve riguardare perché chiede il rispetto dei diritti che ci riguardano. Abbiamo deciso a dicembre di fare un manifesto “Per Mahsa e le altre”», ha raccontato Marco Pedroni presidente Coop Italia e Ancc-Coop. Soprattutto «adesso che si moltiplicano i casi di avvelenamento delle ragazze a scuola».
Noury ha aggiunto: «Mettere paura alle bambine significa spaventarle perché non scendano in piazza. Adesso che l’attenzione sta calando Coop la fa tornare più alta». L’Iran ha dalla sua la premio nobel Shirin “Ebādi, attiviste coraggiose e una grande produzione culturale, persone che resistono e raccontano quello che sta accadendo: «Grazie a loro siamo informati», ha proseguito Noury. E bisogna continuare a parlarne. Coop stamperà due milioni di cartoline fisiche e tutti saranno invitati a spedirle (sono preaffrancate). L’azienda farà arrivare tutte quelle che raccoglierà entro il 30 aprile all’Ambasciata dell’Iran in Italia: lo hanno chiamato “postcards bombing”.
L’attivista Parisa Nazari parlato delle donne e degli uomini iraniani, e soprattutto dei giovani, «sanno che cambieranno il paese e che la Repubblica islamica ha le ore contate. Noi che abbiamo la democrazia nel cuore dobbiamo restare accanto a loro. Noi che abbiamo vissuto la diaspora resteremo con loro e contiamo sugli amici italiani».
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