- Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, in un’intervista a La Stampa lancia l’allarme dopo gli assembramenti segnalati nel weekend in varie città italiane a poche ore dal ritorno in zona gialla di gran parte del paese.
- «Tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani, e questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società. Di certo i sindaci e gli amministratori locali devono esercitare un fortissimo controllo del territorio».
- Sul fronte vaccini, nonostante i vari tagli e ritardi, Zampa considera ancora possibile l'obiettivo di raggiungere a ottobre l'immunità di gregge.
Gli assembramenti segnalati nel weekend in varie città italiane a poche ore dal ritorno in zona gialla di gran parte del paese dimostrano che «tanti non hanno ancora capito, soprattutto i più giovani, e questa è una grande sconfitta collettiva della nostra società». Lo afferma Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, intervistata da La Stampa.
«Sappiamo che le restrizioni della zona rossa e arancione sono molto efficaci», spiega, «ma non si può dire lo stesso della zona gialla. Anche se, con i nuovi criteri più stringenti, ci si arriva in condizioni migliori a livello di contagi e ricoveri. Di certo i sindaci e gli amministratori locali devono esercitare un fortissimo controllo del territorio, anche istituendo tavoli specifici presso le prefetture», aggiunge, «non deve passare il messaggio che si possano violare i divieti senza conseguenze».
Sul fronte vaccini, nonostante i vari tagli e ritardi, Zampa considera ancora possibile l'obiettivo di raggiungere a ottobre l'immunità di gregge: «Direi che è possibile arrivarci entro la fine dell'anno. Ma, quando le forniture saranno più corpose, dovremo assolutamente incrementare la somministrazione: anche 20 ore su 24, tutti i giorni. Saranno coinvolti medici di base e pediatri: ho calcolato che, se ciascuno di loro esegue cinque vaccinazioni al giorno, in totale sarebbero sei milioni al mese».
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