- Spotify ha reso disponibile a tutti Spotify Car Thing, la “cosa” per la macchina ideata dal colosso dello streaming musicale che renderebbe più semplice l’uso dell’applicazione durante la guida.
- Da ieri è in commercio solo nel mercato statunitense a 89,99 dollari, dieci dollari in più rispetto alla versione "prova”, che era stata venduta a un numero limitato di clienti dall’inizio del 2021.
- l’accessorio di Spotify, dalle prime recensioni, sembra avere dei limiti, sia dal punto di vista dell’utilità, sia dal punto di vista tecnico.
Spotify ha reso disponibile a tutti Spotify Car Thing, la “cosa” per la macchina ideata dal colosso dello streaming musicale che renderebbe più semplice l’uso dell’applicazione durante la guida.
Da ieri è in commercio solo nel mercato statunitense a 89,99 dollari, dieci dollari in più rispetto alla versione "prova”, che era stata venduta a un numero limitato di clienti dall’inizio del 2021. In base a come andrà negli Stati Uniti, potrebbe poi aprirsi anche al mercato europeo. Ma non ci sono ancora dettagli su una possibile diffusione in Europa.
È un accessorio che funge da telecomando bluetooth utilizzabile solo con la versione premium dell’applicazione, che cosa circa 10 euro al mese. Si posiziona sul cruscotto con un disco magnetico, che può essere ruotato per permettere al guidatore di vedere bene lo schermo, rende immediata la scelta della musica e dovrebbe risultare più semplice rispetto all’uso del telefono.
Ma la domanda che si fanno molti è perché Spotify Car Thing esiste?
Come funziona
Il prodotto, alimentato tramite un cavo Usb, opera da telecomando dell’applicazione installata e usata sullo smartphone, collegato a sua volta agli altoparlanti dell’auto. Spotify Car Thing, connessa in modalità wireless al telefono, permette quindi di visualizzare artisti, album e playlist sul touchscreen e di scegliere la musica anche attraverso il comando vocale, con la frase “Hey, Spotify”.
È poi possibile usare alcuni pulsanti fisici, a cui si possono assegnare dei canali personalizzati e creare delle scorciatoie, e una rotella, per regolare il volume, scorrere e scegliere i brani da riprodurre.
Clicca qui per ascoltare i podcast di Domani
Gli obiettivi dell’azienda
Uno dei punti deboli di Spotify è che, per raggiungere i suoi utenti, dipende da un hardware prodotto da altre aziende, come Apple e Google. La società ha dichiarato che questo nuovo prodotto riflette la sua strategia di “ubiquità”, che mira a rendere il più semplice possibile la fruizione dei contenuti dell’applicazione.
Sembra dunque che voglia offrire ai consumatori un accesso diretto al servizio.
Alla domanda sul perché il prodotto esista, Spotify risponde che la Car thing si occupa di tutto ciò che riguarda la musica, permettendo così di continuare a utilizzare tutte le funzionalità dello smartphone.
Sulla stessa linea, l’azienda avrebbe preso in considerazione di vendere altoparlanti smart per la casa.
Le critiche
Per ovviare al problema di dipendere da hardware di altre società, alcune aziende, come Amazon e Facebook, hanno creato prodotti che mettessero al centro le loro attività, che però si sono rivelati dei fallimenti.
Anche l’accessorio di Spotify, dalle prime recensioni, sembra avere dei limiti. Dal punto di vista tecnico, alcuni hanno riscontrato poca precisione nella funzione del comando vocale, che alla richiesta di determinati artisti ne selezionava altri.
Inoltre, non essendo in grado di connettersi al sistema audio dell’auto, non offre la possibilità di collegamento alle macchine vecchie: può quindi essere usato solo in presenza di un impianto bluetooth o di un cavo, che permettano di collegarsi agli altoparlanti del veicolo.
Se Spotify Car Thing rimane sostanzialmente un telecomando, secondo alcuni, è difficile che raggiunga un mercato consistente, dato anche il prezzo non irrilevante. E in un momento in cui le preoccupazioni ambientali sono alte, ideare un dispositivo che abbia poche funzioni, non sembra essere un buon investimento.
© Riproduzione riservata