È il secondo siero contro il coronavirus a ricevere l’ok dall’Agenzia italiana del farmaco. Il presidente Palù: «Un’altra arma potentissima ed efficace che sicuramente potrà incidere da subito sulla salute dei soggetti più a rischio». Ecco le differenze con quello di Pfizer-Biontech, approvato poche settimane fa
Dopo quello prodotto da Pfizer-Biontech, adesso anche il vaccino di Moderna contro il Covid-19 ha ricevuto il via libera dall’Aifa: stamattina la commissione tecnico-scientifica ha dato il parere positivo al dossier, sottolineando il rapporto rischio/beneficio del vaccino particolarmente favorevole nella popolazione a maggiore rischio, e ha stabilito il regime di fornitura per l’immissione in commercio. Ieri era arrivato l’ok della Commissione europea. «Da oggi abbiamo uno strumento in più per la nostra campagna di vaccinazione su cui stiamo investendo ogni energia», ha scritto su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
«Salutiamo con entusiasmo la possibilità di mettere a disposizione un secondo strumento per questa campagna vaccinale che sta raggiungendo ottimi risultati in Italia. Si tratta di un vaccino sostanzialmente equivalente rispetto al primo, con dati molto convincenti rispetto a tutte le popolazioni a rischio», ha detto il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini. Soddisfatto anche il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù: «La scienza ci ha fornito in pochissimo tempo un’altra arma potentissima ed efficace che sicuramente potrà incidere da subito sulla salute dei soggetti più a rischio, ma anche limitare la circolazione del virus se, come è auspicabile e come sta in affetti accadendo, l’adesione alla campagna vaccinale sarà convinta e sostenuta».
Il vaccino è indirizzato alle persone di età superiore a 18 anni. Rispetto al vaccino di Pfizer-Biontech, sulla base dei dati attualmente disponibili, il profilo di sicurezza e di efficacia del vaccino Moderna appare sostanzialmente sovrapponibile. Secondo l'amministratore delegato dell'azienda produttrice, il farmaco di Moderna dovrebbe proteggere contro il Covid-19 fino a due anni. Tuttavia, ha precisato, servono altri dati per una valutazione definitiva sulla durata. Queste le principali differenze tra i due sieri, secondo l'Aifa:
- Il vaccino Moderna è indicato a partire dai 18 anni di età, anziché dai 16 anni
- La schedula vaccinale prevede due somministrazioni a distanza di 28 giorni, invece che di almeno 21 giorni
- L’immunità si considera pienamente acquisita a partire da due settimane dopo la seconda somministrazione, anziché una
- Il vaccino viene conservato a temperature comprese tra i -15° e -25°, ma è stabile tra +2° e +8° per 30 giorni se in confezione integra
- Il flaconcino multidose contiene 6,3 ml e non richiede diluizione, è quindi già pronto all’uso
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