Ma per avere la distribuzione su grandi numeri bisognerà aspettare il 2021, sostiene il capo dell’Istituto nazionale per la prevenzione delle malattie infettive Usa in un’intervista a Repubblica
- In un’intervista a Repubblica, Anthony Fauci, capo dell'Istituto nazionale per la prevenzione delle malattie infettive statunitense, ha dichiarato che a fine anno potrebbe già esserci un vaccino efficace
- La distribuzione su grandi numeri non avverrebbe però prima di inizio 2021. I primi a ricevere il vaccino saranno le categorie più a rischio: operatori sanitari e anziani
- Nell’attesa, ha aggiunto il virologo, rimane fondamentale «perseverare con mascherine e distanziamento sociale, almeno fin dopo la prossima estate». E con riferimento all’anno prossimo conclude, «Sono cautamente ottimista sull'autunno: potremo finalmente viaggiare»
«Non siamo lontani: un vaccino efficace potrebbe esserci già tra fine novembre e dicembre. Ma non sarà distribuito prima del 2021», «potremo dirci al sicuro, spero, prima del prossimo Natale: quello del 2021, intendo». Lo ha dichiarato Anthony Fauci, capo dell'Istituto nazionale per la prevenzione delle malattie infettive statunitense, in un'intervista a Repubblica.
«Gli scienziati stanno facendo un lavoro straordinario. I loro studi sul Covid ci hanno già sorpreso e ci sorprendano ancora. Ma per tornare alla normalità serve tempo. È vero, gli studi sono a ottimo punto. Cinque vaccini supportati dagli Stati Uniti sono nella fase finale della sperimentazione e già due stanno dando ottimi risultati. Entro la fine del 2020 avremo risposte precise e in previsione di quei risultati positivi si stanno già producendo dosi. Sì, forse sarà possibile vaccinare qualcuno prima di fine anno. Ma per i grandi numeri c'è da aspettare», ha dichiarato.
«Se avremo un vaccino efficace entro dicembre, saremo in grado di distribuire le prime dosi a inizio 2021, ma non basterà per tutti prima di marzo-aprile», ha proseguito l'esperto di malattie infettive. «Quasi certamente - inoltre - servirà poi un richiamo il mese dopo. E comunque i primi a riceverle saranno le categorie più a rischio, operatori sanitari e anziani. E soprattutto: è sbagliato creare troppe aspettative. A furia di annunciare vaccini dietro l'angolo rischiamo di deludere la gente. Se creiamo diffidenza meno persone saranno disposte a prenderlo. Dobbiamo fare le cose coi tempi giusti, perseverando con mascherine e distanziamento sociale almeno fin dopo la prossima estate. Sono cautamente ottimista sull'autunno: potremo finalmente viaggiare. Ne approfitterò per tornare a visitare l'Italia».
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