L’Agenzia europea per i medicinali ha dato l’ok condizionale: «Efficace al 95 per cento, potrà essere usato dai 16 anni di età. Non ci sono evidenze sul fatto che non funzionerà contro la nuova variante». In serata arrivato anche il via libera dalla Commissione europea. Prime dosi in Italia il 26 dicembre: il giorno dopo ci sarà il “Vaccine day europeo”. Speranza: «È la notizia che aspettavamo»
Nella riunione di oggi, 21 dicembre, l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha dato il via libera condizionale al vaccino contro il Covid-19 prodotto da Pfizer-Biontech. «Potrà essere utilizzato a partire dai 16 anni di età», ha detto in conferenza stampa la direttrice esecutiva dell'Ema, Emer Cooke. «Al momento – ha aggiunto – possiamo dire che non ci sono evidenze per affermare che il vaccino non funzionerà contro la nuova variante" di Covid, quella scoperta in questi giorni nel Regno Unito. In serata, poi, come previsto è arrivato anche l'ok alla messa in commercio da parte della Commissione europea.
«Sappiamo molto di più su questo vaccino di quanto ne sapevamo dieci mesi fa e anche tre mesi fa, ma ci sono ancora nuove informazioni che devono essere valutate nelle loro interezza, come le recenti informazioni sulla nuova variante di Coronavirus che vanno ancora valutate», ha detto la direttrice dell’Ema. «La nostra valutazione approfondita – ha aggiunto Cooke – significa che possiamo garantire con certezza ai cittadini dell'Ue la sicurezza e l'efficacia di questo vaccino e che soddisfa gli standard di qualità necessari. Tuttavia, il nostro lavoro non si ferma qui. Continueremo a raccogliere e analizzare i dati sulla sicurezza e l'efficacia di questo vaccino per proteggere le persone che lo assumono nell'Ue».
Raccomandazioni ed effetti collaterali
L’Ema ha fornito delle indicazioni per la somministrazione del vaccino Pfizer-Biontech sulle donne incinte: «Raccomandiamo un approccio caso per caso sulla base delle situazione individuale e considerando il rischio di esposizione e infezione», visto che i test condotti «non hanno coinvolto abbastanza donne durante la gravidanza», ha detto Harald Enzmann, presidente del comitato dell'Ema. Tuttavia, ha aggiunto, «abbiamo anche messo in campo delle iniziative per colmare al più presto questo vuoto di conoscenza».
L’Agenzia europea per i medicinali ha anche indicato quali sono stati i principali effetti collaterali del vaccino nella fase di sperimentazione: «Gli effetti collaterali di questo vaccino durano circa un giorno e sono gli stessi di quelli riscontrati sugli altri vaccini», ha detto Sabine Straus, presidente del comitato per la sicurezza dell'Ema. Ovvero «dolore in fase di iniezione, stanchezza, mal di testa, dolore ai muscoli e ai legamenti, febbre alta».
La sperimentazione, si legge nella nota ufficiale dell’Ema, «ha coinvolto circa 44mila persone in totale. Metà ha ricevuto il vaccino e metà ha ricevuto un placebo. L'efficacia è stata calcolata in oltre 36mila persone a partire dai 16 anni di età (comprese le persone di età superiore a 75 anni) che non avevano alcun segno di infezione precedente. Lo studio ha mostrato una riduzione del 95 per cento del numero di casi di Covid-19 sintomatici nelle persone che hanno ricevuto il vaccino (8 casi su 18.198 hanno sviluppato sintomi di Covid-19) rispetto alle persone che hanno ricevuto un'iniezione fittizia (162 casi su 18.325). Ciò significa che il vaccino ha dimostrato un'efficacia del 95 per cento nella sperimentazione clinica e un'efficacia di circa il 95 per cento nei partecipanti a rischio di Covid grave, inclusi quelli con asma, malattia polmonare cronica, diabete, ipertensione o indice di massa corporea = 30 kg/m2. L'elevata efficacia è stata mantenuta per generi, gruppi razziali ed etnici».
Soddisfatto il ministro della Salute italiano, Roberto Speranza: «È la notizia che aspettavamo. La battaglia contro il virus è ancora molto complessa, come dimostrano anche le ultime notizie provenienti da Londra, ma avere a disposizione un vaccino efficace e sicuro apre una fase nuova e ci da più forza e fiducia».
La decisione dell'Ema è arrivata prima del previsto: l’Agenzia europea per i medicinali aveva infatti programmato la riunione per la valutazione del farmaco il 29 dicembre. Ma l’incontro era poi stato anticipato non solo per l’urgenza di somministrare il vaccino, ma anche per non rimanere troppo indietro rispetto ad altri paesi. A inizio dicembre, infatti, era stato il Regno Unito a inoculare le prime dosi del siero Pfizer-Biontech ai suoi cittadini, mentre a metà mese era stato il turno di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Bahrein, Arabia Saudita e Messico.
Il vaccino in Italia
Le prime dosi per l'Italia partiranno dal Belgio il 24 dicembre e arriveranno all’istituto Spallanzani di Roma, da dove verranno distribuite in tutto il paese in base alle indicazioni del piano vaccini stilato dal commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. Il 27 dicembre, infatti, è previsto il "Vaccine day" europeo, in cui i primi cittadini verranno vaccinati nello stesso giorno, così come concordato tra i ministri della Salute di Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Svizzera.
Subito dopo il “Vaccine day” europeo, un giorno simbolico per la somministrazione del vaccino Pfizer-Biontech, verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie a cui governo e parlamento hanno stabilito si debba dare priorità: operatori sanitari e sociosanitari, personale operante nei presidi ospedalieri pubblici e privati, ospiti e personale delle residenze per anziani. Indicativamente si partirà nei primi giorni di gennaio.
Questa la suddivisione, stabilita dalla Conferenza stato-regioni, delle prime 1.833.975 dosi di vaccino anti-Covid distribuite da Pfizer: Abruzzo 25.480; Basilicata 19.455; Calabria 53.131; Campania 135.890; Emilia Romagna 183.138; Friuli-Venezia Giulia 50.094; Lazio 179.818; Liguria 60.142; Lombardia 304.955; Marche 37.872; Molise 9.294; PA Bolzano 27.521; PA Trento 18.659; Piemonte 170.995; Puglia 94.526; Sardegna 33.801; Sicilia 129.047; Toscana 116.240; Umbria 16.308; Valle d'Aosta 3.334; Veneto 164.278. La seconda fornitura garantita da Pfizer sarà di 2.507.700 dosi, che consentiranno nelle settimane successive di somministrare la seconda dose alle suddette categorie prioritarie e avviare contestualmente la vaccinazione della popolazione più fragile.
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