Il premier britannico Boris Johnson accusa Putin di “pianificare la più grande guerra in Europa dal 1945”. L’americano Joe Biden ha convocato una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale perchè "la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l'Ucraina in qualsiasi momento"
La tensione in Ucraina continua a salire: la Russia continua le esercitazioni al confine e anche Kiev sta mantenendo il suo assetto di guerra.
Secondo la Cnn, che riferisce di fonti dell’intelligence Usa, il 75 per cento di tutte le forze convenzionali della Russia sono schierate a ridosso dell'Ucraina. Secondo gli ufficiali Usa, insieme alle forze separatiste le truppe russe pronte a un eventuale attacco dell'Ucraina sarebbero almeno 190 mila.
Nella loro conversazione telefonica di oggi, i presidenti di Francia e Russia, Emmanuel Macron e Vladimir Putin, hanno concordato sulla necessità di "cercare di raggiungere un cessate il fuoco nel Donbass", la regione ucraina controllata dai separatisti filorussi.
Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha detto al margine della conferenza sulla sicurezza di Monaco che “la Russia sta pianificando la più grande guerra in Europa dal 1945". Secondo Johnson, il pinao sarebbe di entrare in Ucraina da est attraverso il Donbass, dalla Bielorussia e dall’area intorno alla capitale, Kiev. Inoltre ha definito “provocazioni” russe i primi colpi di armi pesanti a Donetsk.
Il presidente del Consiglio europeo, Chaler Michel, ha ribadito che "Gli alleati occidentali non possono continuare ad offrire per sempre ramoscelli d'ulivo mentre la Russia conduce test missilistici e ammassa le truppe lungo il confine con l'Ucraina".
Nel Donbass
Il portavoce della milizia popolare della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) Ivan Filiponenko ha detto che le forze armate ucraine in Donbass sono in “allerta da combattimento” e che nell’area sta continuando il rafforzamento militare.
A Donetsk, la più grande città della repubblica separatista, si sarebbero sentiti colpi di armi pesanti e bombardamenti. A farlo sapere è il corrispondente dell’agenzia Tass.
Ieri le repubbliche separatiste, la Repubblica Popolare di Doneck e la Repubblica Popolare di Lugansk, hanno annunciato la mobilitazione generale ed evacuato migliaia di residenti verso la confinante regione russa di Rostov.
Intanto, Mosca e Minsk hanno fatto sapere di aver deciso di proseguire le esercitazioni, giustificandole con "l'attività militare vicino ai confini e dell'aggressione nel Donbass" per "continuare un controllo congiunto delle forze di risposta".
Il ministero della difesa bielorusso ha aggiunto che "C'è un forte odore di polvere da sparo in Europa", come riporta l'agenzia russa Ria Novosti.
L’attenzione di Biden
In America, il presidente statunitense Joe Biden ha convocato per oggi una riunione del Consiglio per la sicurezza nazionale sulla crisi Ucraina e ribadisce che "la Russia potrebbe lanciare un attacco contro l'Ucraina in qualsiasi momento".
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