La mascotte è un orsetto, si chiama Albart. È tenero e coccoloso, lo hanno scelto i bambini di tutta Europa tramite il programma Uefa Football in Schools. Però il miele è un condimento al veleno: a Euro 2024 nessuno farà sconti. Eccoci dunque all’edizione numero 17 di questa manifestazione continentale, la più bella di sempre, la più social di sempre, la più green di sempre. Nel documento concordato con il governo tedesco è stato fatto tutto per abbattere le emissioni: si parla di un livello di circa 347 migliaia di tonnellate di Co2, una riduzione del 90% rispetto ai Mondiali di Qatar 2022. E più lunghe di sempre sono anche le normative. Perché non si sa mai, e infatti l’Uefa ha messo le mani avanti e rilasciato un papiro di 60 pagine, un lungo regolamento per chiarire obblighi, permessi, divieti.

Le teorie vanno bene, ma niente può arginare il desiderio di successo delle 24 nazionali, lo stesso già visto nella road di avvicinamento alla coppa. E così ora tutti cercano una qualche grandeur. La Spagna, per esempio, ha lanciato un video emozionale commentato da sua maestà Rafa Nadal. Le convocazioni vengono fatte direttamente dai famigliari dei giocatori: papà, mamme, sorelle, fratelli, figli, nipoti. Roba da brividi. D’altra parte, la Spagna un certo feeling con l’Europeo ce l’ha sempre avuto (è la nazionale che ne vinti più di tutti) e anche per questo in Germania, nella rosa ristretta delle favorite, c’è anche la squadra di de la Fuente.


Si parte con Germania-Scozia: 31 giorni di show, 10 stadi, 16.000 volontari da 124 nazioni. Della voglia di vincere non ne ha fatto segreto Lamine Yamal, 16 anni, pronto a diventare il più giovane giocatore del torneo di ogni tempo, gli basterà mettere un piede in campo. «Non siamo qui a fare vacanza, vogliamo fare la storia con la Spagna», ha detto. È l’Europeo degli estremi: dei giovanissimi e dei veterani, di quelli che puntano al riscatto e di quelli a caccia di conferme. Evidentemente, e forse più di altre volte, questo sarà un torneo di transizione, molte nazionali hanno già operato un rinnovamento e tante altre invece chiudono un ciclo.

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Yamal è tra i volti freschi di questa competizione. Con lui ci sono il difensore Ilya Zabarnyi (2002, Ucraina), il laterale Milos Kerkez (2003, serbo naturalizzato ungherese), i centrocampisti Joao Neves (2004, Portogallo) e Arda Guler (2005, Turchia). Giovani, forti, promesse. Yamal, 2007, è quello a cui guardano tutti. Spagnolo di padre marocchino e madre della Guinea Equatoriale, nato a pochi metri dal Camp Nou, ha già fatto collezione di record di precocità. In Germania si è dovuto portare i compiti da casa. «Sono al quarto anno. Poi sto seguendo anche le lezioni via web, spero che i professori abbiano pietà e non mi interroghino». Alla lavagna è attesa l’Inghilterra, dopo la finale di quattro anni fa ora i leoni vogliono prendersi quello che ritengono essere loro. Un attesa lunga 58 anni al grido di “It’s coming home”. Ci risiamo.

La stella Mbappé

Favorita la Spagna, strafavorita la Francia. Kylian Mbappé, fresco di Real Madrid, è forse la vera stella della manifestazione. Uno che sa fiutare i grandi appuntamenti, e difficilmente li sbaglia. Messa ko solo da Messi al Mondiale, la Francia non farà sconti. E così la Germania, che vuole tornare grande. Sarà l’ultimo valzer di Toni Kroos, che vinto la Champions con il Real e adesso vuole chiudere una carriera stratosferica in bellezza. I tedeschi hanno i loro punti fermi, i grandi esperti (Neuer, Kimmich e Gundogan), ma non è detto che abbiano la meglio sulla linea verde scelta da altre squadre.

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È l’Europeo di tutte quelle che lo hanno già vinto almeno una volta. Ci sono tutte tranne l’Urss (ragioni ovvie) e la Grecia che nel 2004 trionfò per concessione degli déi. Al suo posto c’è però la Georgia, al debutto assoluto. Gran parte dei meriti di questa qualificazione è by Kvaratskhelia, l’unico del gruppo a godere di una credibilità internazionale. In una rosa in cui tutti giocano all’estero, ce n’è anche uno profeta in patria: Giorgi Tsitaishvili, piede mancino, uomo di volontà e fatica. Non hanno chance di vincere, ma la loro è una storia di passione e volontà.

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Il pronostico di Mourinho

Favorite, sorprese, outsider. C’è tutto a questo Euro 2024. L’Italia campione in carica ha le qualità per arrivare in fondo. Non proprio secondo il Cies (Centro Internazionale di Studi Sportivi), che ha attribuito a ogni nazionale un punteggio in base ai minuti giocati e al livello delle partite disputate dai calciatori convocati dai vari ct nell'ultimo anno. In pratica: un ranking delle favorite. L’Italia è 7ª, arriva soltanto dopo Germania, Francia, Spagna, Inghilterra, Olanda. E il Portogallo, naturalmente. Che per il vangelo secondo José Mourinho è la nazionale da battere. Il nuovo tecnico del Fenerbahçe ha detto che il titolo «lo vincerà il Portogallo in finale contro l'Inghilterra. Non so chi sarà la sorpresa, ma le favorite sono il Portogallo, l'Inghilterra e la Francia. L'MVP della competizione sarà Bellingham del Real Madrid».

Sarà. Intanto Jude ha sistemato il lato cool. Ha esordito come nuovo volto della linea Skims, creata dall'imprenditrice, attrice e modella statunitense Kim Kardashian. Bellingham, 20 anni, è apparso in una pubblicità che promuove la gamma di intimo maschile dell'azienda di abbigliamento. Il claim dice: «Sono Jude Bellingham. Tutti indossano Skims». Da David Beckham in poi, non ci stupisce più di nulla. Nemmeno che Cristiano Ronaldo sia ancora qui, a 39 anni, come se niente fosse mai cambiato. Per il portoghese si tratta dell’Europeo numero sei della carriera. Ha detto: «So che non mi restano molti anni nel calcio. Ogni anno che passa è un regalo».

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