A gennaio il valore su base annua è del +4,8 per cento, un livello che non si registrava dall’aprile 1996. Responsabili dell’impennata sono soprattutto i prezzi dei beni energetici regolamentati. Diminuisce invece il prezzo dei servizi di trasporto
Secondo le stime preliminari dell’Istat, sull’inflazione relativa al mese di gennaio 2022, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell'1,6 per cento su base mensile e del 4,8 per cento su base annua. Un valore analogo non si raggiungeva dal 1996.
- «L’inflazione a gennaio – commenta l’Istituto di statistica – registra una forte accelerazione, raggiungendo un livello (+4,8 per cento) che non si registrava da aprile 1996», quando il Nic, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale, «registrò la medesima variazione tendenziale».
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A trainare questo innalzamento record del tasso di inflazione, spiega l’Istituto, sono i beni energetici regolamentati, interessati da una crescita su base annua mai registrata prima, parti al +38,6 per cento. E inoltre, altri comparti merceologici, ugualmente condizionati da forti tensioni inflazionistiche.
- «Ciononostante – aggiunge l’Istat – la componente di fondo, al netto di energetici e alimentari freschi, conferma il dato di dicembre», cioè +3,9 per cento.
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