- Agcom, l’Autorità che vigila sulle comunicazioni, ha chiesto a Dazn di fare una relazione dettagliata entro 30 giorni, mentre la prossima settimana uscirà il dettaglio di quanto l’Autorità sta preparando a favore degli utenti. Domani è in grado di anticiparne la sostanza.
- A quanto risulta a Domani, nel procedimento che Agcom pubblicherà la prossima settimana ci sono i quattro problemi a cui Dazn deve rimediare.
- Prima di tutto, dovrà evitare che ci siano blocchi all’immagine e una perdita eccessiva di risoluzione; evitare problemi all’accesso dell’utente alla piattaforma e fornire un’assistenza migliore.
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I problemi di Dazn, sulla trasmissione delle partite di calcio, sono così gravi da richiedere l’intervento dell’Autorità Garante delle Comunicazioni (Agcom) e nuove regole a tutela degli utenti.
Agcom ha annunciato le novità in settimana, chiedendo in prima battuta a Dazn di fare una relazione dettagliata entro 30 giorni, mentre la prossima settimana uscirà il dettaglio di quanto l’Autorità sta preparando a favore degli utenti. Domani è in grado di anticiparne la sostanza.
Obiettivo: che non succeda più quello che è ora storia comune, per i tifosi di calcio su Dazn. Difficoltà di accesso alla piattaforma, blocchi continui, perdita di qualità dell’immagine. E che in caso di disservizio ci siano indennizzi sicuri agli utenti colpiti (oggi è a discrezione di Dazn).
Quest’anno la società inglese Dazn, in partnership con Tim, si è aggiudicata i diritti per trasmettere sette partite su dieci della serie A 2021-2024. Lo fa tramite Internet e sfruttando la connessione dell’utente. Fin dalla prima partita ci sono stati disservizi: Dazn se n’è attribuita la responsabilità e ha offerto indennizzi.
Dazn ha fatto sapere a Domani che sono stati casi isolati e di avere investito tre milioni di euro per collocare i propri servizi più vicino agli utenti, sulla rete degli operatori.
Dazn sostiene insomma che rete e investimenti fatti sono già adeguati. Il recente intervento dimostra però che Agcom non gode di altrettante certezze. Ritiene invece che la tutela del calcio in Italia richieda regole e attenzione più forti.
Dello stesso parere la Camera che a settembre ha firmato una risoluzione bipartisan per impegnare il Governo a intervenire, attraverso Agcom.
Del resto, l’Autorità ha comunicato di essere stata inondata di segnalazioni di disservizi in tutta Italia, da utenti e associazioni varie. Un po’ troppo per essere cause isolate e già risolte. Dazn e gli operatori telefonici attribuiscono i disservizi localizzati a problemi nella connessione dell’utente (non alla loro piattaforma e rete, quindi). Di nuovo: Agcom non è altrettanto sicura.
A quanto risulta, infatti, sta indagando in due possibili direzioni per trovare le cause dei problemi: forse ci sono difetti nella piattaforma di Dazn oppure la trasmissione delle partite avviene, sulla rete Internet, da punti ancora troppo lontani dagli utenti che vivono in città minori. Si vedrà.
A quanto risulta a Domani, nel procedimento che Agcom pubblicherà la prossima settimana ci sono i quattro problemi a cui Dazn deve rimediare.
Dovrà evitare che ci siano blocchi all’immagine e una perdita eccessiva di risoluzione; evitare problemi all’accesso dell’utente alla piattaforma e fornire un’assistenza migliore.
Tanti hanno segnalato ad Agcom, oltre al danno di non riuscire a vedere la partita, di non riuscire a parlare con Dazn. E di finire nelle maglie di un inutile, per loro, chatbot.
Il procedimento fisserà le soglie qualitative precise (ad esempio la durata massima di un blocco immagine) e indennizzi standard in caso di disservizi (come già avviene nel mercato delle telecomunicazioni). Insomma: quanti euro o settimane omaggio dare all’utente, variabili a seconda del tipo di disservizio subito.
Sono aspetti che Agcom definirà sentiti tutti gli interessati, in una consultazione pubblica di 30 giorni.
Quanti spettatori?
L’Autorità si sta occupando anche del problema della rilevazione degli indici di ascolto su Dazn. Ha avviato un’istruttoria per verificare “la congruità delle metodologie utilizzate da Dazn per la misurazione delle audience del campionato di calcio di Serie A allo scopo di accertare l’attendibilità del dato prodotto”.
Il presidente dell’Agcom, in audizione alla Camera, aveva detto già a settembre che “Dazn ha pubblicato sul proprio sito una carta di servizi non pienamente conforme alle normative vigenti che sono contenute in una serie di direttive di Agcom con particolare riferimento ad alcuni obblighi in materia di trasparenza e di informazione, di indennizzi, di reclami e di assistenza clienti; e che Dazn non rileva correttamente i dati di dati di ascolto, aspetto importante per la ripartizione dei proventi derivanti dalla commercializzazione dei diritti audiovisivi sportivi tra i club di serie A.
L’Italia sta provando a uscire dal Far West del calcio su Internet; da un’era sregolata dove i diritti degli utenti non sono né ben definiti né ben tutelati dalle norme. Sarebbe stato meglio farlo prima dell’inizio del campionato di calcio; prima dei problemi. Ma è sempre meglio tardi che mai.
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