Martedì il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto Ristori, la nuova norma che contiene gli attesi aiuti economici per i settori, le imprese e i lavoratori più colpiti dalle nuove norme di contenimento del coronavirus. Il decreto contiene inoltre la proroga del blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio e quella di sei settimane per la cassa integrazione straordinaria per Covid-19. Infine, sospende il pagamento dei contributi per i lavoratori impiegati in attività interessate dall’ultimo Dpcm.
Quasi 7 miliardi di aiuti
In tutto, il decreto stanzia 6,8 miliardi di euro in aiuti e sostegni a vari settori e in varie forme. Circa due miliardi di euro sono destinati alle imprese che hanno dovuto chiudere o limitare le attività a causa delle nuove misure di lockdown; 2,6 miliardi sono destinati alla cassa integrazione per i lavoratori di quelle stesse imprese; altri 1,2 miliardi vanno in sussidi per i lavoratori del turismo, alle agenzie di viaggi, ai cinema e alle altre imprese culturali.
I restanti sono destinati a finanziare altri due mesi di reddito di emergenza, a sostenere le fiere, i lavoratori dello sport, le forze dell’ordine impegnati nei pattugliamenti straordinari dovuti alle misure di coprifuoco, all’esenzione dalla seconda rata dell’Imu e per finanziare un credito di imposta per gli affitti commerciali.
Cosa sono i “ristori”
La parte più attesa del decreto, e quella che gli ha dato il nome, è quella relativa ai ristori destinati alle imprese che hanno dovuto limitare o fermare del tutto la loro attività a causa del parziale lockdown imposto la scorsa domenica, come bar, ristoranti e discoteche. Il decreto prevede di destinare a queste società finanziamenti automatici, a fondo perduto e senza condizioni.
Non sarà quindi necessario dimostrare di aver subito perdite di fatturato, né varrà il limite di 5 milioni di euro di fatturato che era presente per i finanziamenti erogati in precedenza. L’importo sarà versato automaticamente dall’Agenzia delle entrate. Il tetto massimo del versamento sarà pari a 150mila euro.
La dimensione del finanziamento che riceverà ogni impresa sarà calcolata sulla base di quanto quella stessa impresa aveva già ricevuto in estate, con il decreto Rilancio, una cifra che a sua volta era calcolata sulla base al calo del fatturato dell’attività durante il mese di aprile. Soltanto chi non aveva fatto domanda in precedenza sarà tenuto a farne richiesta. I primi versamenti, ha fatto sapere il ministero dell’Economia, dovrebbero arrivare entro il 15 novembre.
Le tre fasce
Nel decreto, al momento, sono previste tre diverse fasce di ristoro, divise a seconda del danno subito della varie attività economiche, identificate tramite i codici Ateco. La prima è quella che prevede un ristoro parti al 150 per cento di quanto già ricevuto ed è destinata ad alberghi, strutture ricettive e bar senza cucina.
Un ristoro pari al 200 per cento è invece destinato ristoranti e pizzerie, danneggiati dall’obbligo di chiudere alle 18, ma che possono continuare a lavorare a pranzo e con la vendita d’asporto. La stessa cifra è destinata alle attività costrette alla chiusura totale, come cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali e centri benessere.
Infine, un ristoro pari al 400 per cento è destinato alle attività chiuse già prima del nuovo Dpcm, cioè discoteche e sale da ballo. Nella prima versione del decreto era prevista un fascia di ristoro pari alla stessa cifra ricevuta in estate e destinata a quelle attività che nonostante l’obbligo di chiusura alle 18 potranno contenere le perdite, come pasticcerie e gelaterie. Attualmente queste attività dovrebbero rientrare nella seconda fascia.
Le altre misure
Nel decreto sono presenti anche misure per le agenzie turistiche, che dovrebbero ricevere circa 400 milioni di euro. La stessa cifra che dovrebbe spettare al settore fieristico. Altri 100 milioni saranno destinati al settore delle imprese e delle istituzioni culturali. Per chi ha acquistato biglietti per spettacoli ed eventi cancellati tra il 24 ottobre e i 31 gennaio o biglietti acquistati ma non utilizzati tra il primo e il 24 ottobre è previsto un voucher di rimborso. Infine, ci sarà un bonus di 800 euro per i lavoratori precari delle società sportive.
Il decreto prevede anche la creazione di un servizio nazionale di tracciamento dei contatti. Il servizio consisterà in una sorta di call center e cui potranno rivolgersi le persone risultate positive al coronavirus. Il servizio, è scritto nella prima versione del decreto, avrà il compito di «svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria nonché di informazione e accompagnamento verso i servizi di prevenzione e assistenza delle competenti aziende sanitarie locali».
Gli operatori avranno anche il compito di facilitare l’inserimento nella app Immuni del codice che accompagna la diagnosi di positività, in modo da rendere possibile la segnalazione di contatto con caso positivo agli altri utenti dotati di app. Nelle ultime settimane, il sistema di tracciamento dei contatti è collassato in quasi tutte le regioni a causa dell’elevato numero di casi positivi, mentre diverse autorità sanitarie locali non sono riuscite a gestire i dati della app Immuni.
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