Per ora, i benefici del vaccino continuano a superare i rischi, ma l’agenzia sta esaminando i nuovi casi di trombosi sospette
L’Ema concluderà giovedì l’esame dei casi di una rara forma di trombosi individuati in persone che avevano da poco ricevuto il vaccino AstraZeneca. Per ora non ci sono prove di un collegamento tra il vaccino e gli effetti avversi individuati in diversi pazienti in vari paesi europei. L’agenzia continua a ritenere che «i benefici del vaccino AstraZeneca superino i suoi potenziali rischi». Lo ha detto oggi, in una conferenza stampa la direttrice esecutiva dell’Ema, l’irlandese Emer Cooke.
La conferenza stampa dell’Ema è arrivata dopo che ieri, su richiesta del governo tedesco, Italia, Francia e Spagna hanno sospeso la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Crooke ha ripetuto che dai dati dell’Ema non risulta un aumento generale delle trombosi tra le persone che hanno ricevuto il vaccino.
Ma le autorità tedesche sostengono da ieri di aver individuato in sette persone vaccinate con AstraZeneca una rara forma di trombosi che colpisce ogni anno circa quattro persone ogni milione. Il pericolo non sarebbe quindi un rischio di trombosi generale, ma di una specifica patologia che in condizioni normali è molto rara.
L’Ema aveva ripetuto anche ieri di non avere prove di particolari reazioni avverse al vaccino, ma le autorità sanitarie tedesche sostengono che l’agenzia non ha ancora avuto modo di esaminare i nuovi dati che hanno individuato.
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