Più di 30 comuni allagati e oltre diecimila persone sfollate, nove le vittime accertate. Nessuno parla più solo di maltempo: «È l’effetto devastante del cambiamento climatico a cui dobbiamo abituarci», ha detto Musumeci
Più di 30 comuni allagati e oltre diecimila persone sfollate, nove le vittime accertate. Quella tra martedì e mercoledì in Emilia-Romagna è stata «una notte drammatica. Dopo una giornata tremenda come quella di ieri», ha detto il presidente della regione, Stefano Bonaccini. Da oltre due giorni continuano le alluvioni. L’acqua ha invaso strade e case in tantissimi centri: da Cesena a Faenza, da Riccione a Lugo. Sui social, i video di persone che chiedono aiuto. I dispersi sono ancora da quantificare.
La protezione civile di Ravenna ieri per il rischio di esondazione dei fiumi Ronco, Montone e Fiumi Uniti ha emanato un ordine di evacuazione immediata alla popolazione e alle aziende di Madonna dell’Albero, Ponte Nuovo, case sparse lungo la Marabina fino a Lido di Dante. Il prefetto Castrese De Rosa ha parlato di 20mila persone da evacuare.
Il panorama dei danni cambia di ora in ora. A Ravenna e provincia è esondato il fiume Santerno. Oltre 6.500 sono le imprese colpite. Riccione, riporta la stampa locale, era praticamente sott’acqua. I fiumi che sono andati oltre gli argini hanno avuto «conseguenze pesantissime – ha riferito ancora Bonaccini – decine di comuni colpiti. Moltissime strade sono interrotte». Buona parte «del nostro territorio è irriconoscibile».
I comuni hanno detto ai loro cittadini di trasferirsi ai piani superiori. Anche il sistema sanitario sta avendo delle difficoltà, sono state sempre garantite le urgenze, ma resteranno sospese per giovedì e venerdì le visite specialistiche in Romagna, a Imola e Budrio.
I fenomeni relativi al maltempo continueranno ancora oggi, e per il resto della settimana il meteo prevede episodi più lievi. «Da questa mattina siamo saliti da 23 comuni coinvolti in allagamenti a 36 in pianura, la conta è cresciuta notevolmente. I comuni coinvolti da frane sono 48. 21 fiumi sono esondati in più punti», ha riferito la vicepresidente Irene Priolo durante la conferenza stampa presso la sede della Protezione civile. Insieme a lei il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il presidente Bonaccini e il viceministro delle Infrastrutture, Galeazzo Bignami.
Piantedosi ha spiegato che sono stati utilizzati oltre 100 mezzi speciali e sono operativi 700 vigili del fuoco. La Guardia costiera, ha riferito il Mit, ha messo a disposizione 5 battelli veloci, 25 militari, due elicotteri e un aereo Atr 42 per i soccorsi. Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, accorso in mattinata, ha reso noto che 50mila cittadini sono rimasti senza energia elettrica, centomila cellulari e diecimila telefoni fissi sono rimasti senza linea.
L’allerta per tempo
Nonostante il disastro sia evidente, la regione ha fatto il possibile perché non fosse anche peggio. Le scuole sono state chiuse, l’allerta meteo è stata diramata con anticipo, e non si abbassa il livello di guardia.
«Gli eventi meteo sono in esaurimento, ma abbiamo un problema di picco di piena, che sta ancora transitando nei corsi d’acqua principali», ha spiegato Priolo, aggiungendo che la situazione permane di estrema criticità, motivazione per la quale «a mezzogiorno, abbiamo emesso l’allerta meteo identica a quella precedente», ha concluso.
Quanto alle infrastrutture, è stata sospesa la circolazione ferroviaria nella direzione da Bologna alla Romagna ed è stata ridotta l’alta velocità proveniente da sud. Anas ha impegnato più di 250 persone nella notte. Il sistema delle dighe, ha riferito il viceministro delle Infrastrutture, «funziona più che correttamente, nei prossimi giorni faremo sopralluoghi».
Gran premio e concerti
«L’Emilia-Romagna è colpita e ferita, ma si rialza», ha detto nel pomeriggio il presidente Bonaccini. Mentre la regione affronta una delle situazioni più difficili di sempre, oltre alle vittime e ai danni, le istituzioni si sono dovute occupare anche degli appuntamenti culturali e sportivi del territorio, visto che maggio di solito offre settimane di clima mite. La pioggia torrenziale però ha sconvolto i piani. Così, mentre da una parte venivano dati gli aggiornamenti sull’alluvione, dall’altra è stato annunciato che il Gran premio di Imola, previsto per domenica prossima, salterà.
Il governo, ha detto il viceministro Galeazzo Bignami, «sta già operando per lo svolgimento e il prolungamento nel 2026 della manifestazione». Fare arrivare «decine di migliaia di persone da venerdì era oggettivamente un rischio», ha spiegato.
L’amministratore delegato della Formula 1, Stefano Domenicali, ha pubblicato un comunicato sul sito ufficiale: «Quanto accaduto a Imola e nell’Emilia-Romagna, la città e la regione in cui sono cresciuto è una tragedia immane». La Federazione italiana pallavolo ha rinviato la finale nazionale giovanile under 14 femminile che si sarebbe dovuta giocare dal 16 al 21 maggio a Cesena. Rinviata a ottobre anche la Strabologna, «camminata ludico motoria non competitiva», come si legge sul sito. Confermato invece il concerto di Bruce Springsteen in programma per il 18 maggio a Ferrara.
Le attuali previsioni meteo in questo caso, hanno riferito gli organizzatori, non metterebbero a rischio la realizzazione. Anche i treni speciali previsti per il concerto, frutto dell’accordo tra Trenitalia e l’organizzatore Barley Arts, sono confermati.
Il clima
Mentre l’Emilia-Romagna si impegna per far fronte all’emergenza, nel pomeriggio è arrivata l’allerta arancione per le Marche. Si attendono piogge anche in Lazio, Campania e Calabria. Nessuno parla più solo di maltempo: «È l’effetto devastante del cambiamento climatico a cui dobbiamo abituarci», ha detto Musumeci.
Il ministro assicura che verrà messo in atto il piano per gli adattamenti al mutamento climatico, ma per gli ambientalisti non può essere abbastanza. Greenpeace ha chiesto di intervenire al più presto anche sulla prima causa: la produzione e l’utilizzo di gas e petrolio. Per loro bisogna fermarla.
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