- Il portoghese invita a bere acqua ma dimentica di essere stato egli stesso testimonial della Coca Cola. Il francese rivendica la propria fede musulmana e la necessità di tenere lontano un prodotto “impuro”.
- Al di là della credibilità e delle incoerenze, i due gesti mettono in grave difficoltà l’Uefa che cerca di prendere contromisure. Ma è probabile che dietro i due gesti vi sia una logica più sottile.
- I due calciatori sono gestiti da Jorge Mendes e Mino Raiola, due fra i principali protagonisti di The Football Forum, la società zurighese dei superagenti scatenata nell’assalto al potere politico e economico delle istituzioni calcistiche internazionali.
I nostri sani eroi calcistici. Modelli di virtù salutistiche, testimonial di consumo responsabile, persino portatori di ferrei valori religiosi. Talmente schierati sul fronte dei propri convincimenti da compiere in mondovisione lo sgarbo nei confronti degli sponsor Uefa.
Li abbiamo visti in conferenza stampa, Cristiano Ronaldo e poi Paul Pogba, scansare uno le bottiglie di Coca Cola e l'altro quella della birra Heineken, prima di avviare lo scambio di battute coi giornalisti.
Il portoghese ha invitato a bere acqua. Quanto al francese, si è giustificato dicendo che la fede musulmana non gli permette di accostarsi a un prodotto alcolico, considerato impuro. Due episodi avvenuti lo stesso giorno, a margine delle gare fra Ungheria e Portogallo e fra Germania e Francia giocate lunedì 15 giugno. Soprattutto, due gesti che hanno provocato un danno d'immagine alle case produttrici. Specialmente alla Coca Cola, il cui titolo di borsa ha subito l'indomani una flessione del titolo in borsa. Ciò che non deve aver turbato più di tanto le due star del calcio globale, che peraltro di rapporti con gli sponsor dovrebbero saperne in abbondanza.
Memorie corte e virtù a intermittenza
Il discorso vale in modo particolare per Cristiano Ronaldo, che ne sa non soltanto di sponsor ma anche della stessa Coca Cola. Di cui in anni passati è stato testimonial. Sul suo conto gli internauti hanno recuperato anche le campagne pubblicitarie delle ali di pollo Kfc (junk food come se non ci fosse un domani), cui non ebbe problemi a prestare l’immagine. E verrebbe da aggiungere che, sempre in tema di consumi responsabili da indurre o di consumi irresponsabili da disincentivare, ci sarebbe anche il gioco d'azzardo online. Che evidentemente a CR7 sembra acqua fresca, se è vero che dal 2015 l'attaccante portoghese della Juventus è testimonial di Pokerstars.
Quanto a Pogba, la sua fede musulmana è effetto di una conversione recente cui non era stato dato particolare rilievo fino a che all'episodio della bottiglia di birra spostata dalla postazione in conferenza stampa. Resta il fatto che entrambi i gesti siano stati motivo di grande imbarazzo per l'Uefa, che dai due sponsor del settore beverage incassa cifre molto rilevanti. Per questo Martin Kallens, che in quanto CEO di Uefa Events è il dirigente cui la confederazione calcistica ha affidato la responsabilità del torneo, è dovuto intervenire per invitare caldamente i dirigenti di federazione a evitare che i calciatori ripetano gesti del genere. Non resta che aspettare di vedere come i due virtuosi del calcio globale si comporteranno la prossima volta che verranno chiamati in conferenza stampa. E tuttavia sul comportamento dei due e sulle motivazioni rimane un sospetto.
I super-agenti dietro le quinte
La coincidenza temporale è di per sé un dato. Ma ancor più rilevante è che dire Cristiano Ronaldo significhi dire Jorge Mendes, e che dire Paul Pogba significhi dire Mino Raiola. Cioè due fra i superagenti che hanno fondato un soggetto di cui noi di Domani vi abbiamo parlato per primi in Italia: The Football Forum.
Si tratta di una società in cui sono confluiti quasi tutti i super-agenti e le agenzie di maggior potere: Mino Raiola, la Gestifute di Jorge Mendes, la Stellar di John Barnett, la Rogon di Roger Wittmann e Christian Rapp. Fondata nel 2019 e insediata a Zurigo, poco distante dalla sede della Fifa, la Football Forum ha come missione l'affermazione di un altro modello di calcio, nel quale risulta decisivo il rapporto fra calciatori e agenti, ritenuti i veri produttori di ricchezza.
Un rapporto da tenersi al riparo dall'intervento degli attori istituzionali e dell'associazione mondiale dei calciatori (FIFPro). Tali attori vanno attaccati avendo nel mirino il loro ruolo economico, visto come parassitario rispetto ai “veri produttori di ricchezza”. Usando questa chiave di lettura spiegammo l'uscita pubblica di Zlatan Ibrahimovic (cliente di Mino Raiola), immediatamente supportato da Gareth Bale (cliente di Jonathan Barnett), contro la marca globale di videogame EA Sports e la Fifa.
L'azione combinata messa a segno da Cristiano Ronaldo e Paul Pogba ricorda molto da vicino lo schema Ibrahimovic-Bale. Con colpo molto basso all'Uefa, toccata nel rapporto con gli sponsor. Soltanto una coincidenza nella coincidenza?
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