Appendino era stata condannata in primo grado a sei mesi di reclusione per un’ipotesi di falso. La dirigente del M5s ha accolto la sentenza in lacrime. Solidarietà da Giuseppe Conte
L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è stata assolta dalla Corte di Appello di Torino dalle accuse nel processo Ream. Una pronuncia che coinvolge anche il suo capo di gabinetto Paolo Giordana e l’assessore al Bilancio Sergio Rolando.
- In primo grado Appendino era stata condannata a sei mesi di reclusione per un’ipotesi di falso. Le accuse riguardavano un mancato inserimento nel bilancio comunale di un debito di cinque milioni di euro della città nei confronti della società Ream per la conversione dell’ex area Westinghouse.
- L’attuale dirigente del Movimento Cinque stelle ha accolto la sentenza in lacrime: «Sono state lacrime liberatorie. Ma anche lacrime di gioia. È stata confermata la mia buona fede». Appendino ha parlato di «pagina dolorosa» e ha ringraziato gli avvocati, la Corte e la sua maggioranza di allora. «Ero consapevole che avrei potuto ribaltare la sentenza. Ero in buona fede ed ero certa che prima o poi la verità sarebbe emersa» ha spiegato Appendino. Giordana ha invece affermato: «Per me rappresenta la fine di un incubo durato sei lunghissimi anni».
- In un tweet è arrivata anche la reazione di Giuseppe Conte, presidente del M5s: «Chiara, non abbiamo mai avuto dubbi sulla tua integrità e sull’azione politica che hai portato avanti. La sentenza di oggi ti rende giustizia! Il M5s ti abbraccia con tutto il suo calore».
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