- Mentre il governo Meloni, l’esecutivo che porta il made in Italy pure nei nomi dei dicasteri, occupa la sfera pubblica e colonizza anche la Rai con l’ideologo di estrema destra Giampaolo Rossi, intanto è per una multinazionale statunitense della televisione che si apre un incredibile varco di opportunità.
- Il canale Nove di Warner Bros. Discovery è diventato l’alternativa appetibile alla Rai per gli – ormai ex – volti noti della tv pubblica come Fabio Fazio.
- E più la coalizione sovranista si fa spazio anche in onda, più la multinazionale americana si avvantaggia, con il ruolo chiave di un agente, Giuseppe Caschetto, che su Nove aveva già portato Maurizio Crozza.
Mentre il governo Meloni, l’esecutivo che porta il made in Italy pure nei nomi dei dicasteri, occupa la sfera pubblica e colonizza anche la Rai con l’ideologo di estrema destra Giampaolo Rossi, intanto è per una multinazionale statunitense della televisione che si apre un incredibile varco di opportunità.
Il canale Nove di Warner Bros. Discovery è diventato l’alternativa appetibile alla Rai per gli – ormai ex – volti noti della tv pubblica come Fabio Fazio.
E più la coalizione sovranista si fa spazio anche in onda, più la multinazionale americana si avvantaggia, con il ruolo chiave di un agente, Giuseppe Caschetto, che su Nove aveva già portato Maurizio Crozza.
L’isola dei famosi
L’ultimo approdo celebre porta il nome di Fazio, l’imprimatur del suo agente Caschetto, e la dote ingombrante di un pubblico fidelizzato.
Il programma “Che tempo che fa” – di cui pure il titolo se ne va assieme a Fazio, visto che già 16 anni fa, nel 2007, ne ha registrato il marchio – non ha solo mobilitato invitati irraggiungibili per i più – il papa per dirne uno – ma soprattutto ha garantito alla Rai un tesoretto di due milioni e mezzo di spettatori e un dodici per cento abbondante di share.
Un pubblico generalista e fedele, nell’era della fuga sulle piattaforme e delle offerte mirate in base a gusti e algoritmi, non è una cosa da poco.
E mentre una offerta di rinnovo dalla Rai tardava ad arrivare – secondo le ricostruzioni il nuovo amministratore delegato, Roberto Sergio, avrebbe eventualmente potuto avanzarne una, ma che sarebbe stata stavolta a cifra ribassata, dunque non esattamente concepita per risultare attraente – intanto il canale di Warner Bros Discovery aveva già rilanciato.
Trattative che sono maturate prima delle nuove nomine Rai, le quali poi hanno fatto deflagrare l’annuncio questo lunedì.
Il pontiere
Caschetto è la figura chiave che ha gestito il trasloco del conduttore dalla tv pubblica al canale Nove. «La nutrita scuderia artistica di ITC2000 vanta attori, giornalisti, autori noti, i quali rendono l’agenzia un marchio sinonimo di garanzia di successo»: insomma, manco a dirlo, sono molti i big della tv seguiti dal potente agente. «Il vero segreto che rende un’agenzia di management una impresa vincente è la volontà di soddisfare un obiettivo fondamentale: rendere i suoi protagonisti una proposta costantemente accattivante».
Per Fazio, che aveva già una sua dote – pubblico fedele, audience, contatti – tutto questo ha significato la conclusione di un accordo con Nove che porterà al conduttore due milioni e mezzo all’anno, mentre finora in Rai Fazio prendeva un milione e seicentomila, che la nuova gestione – pare – avrebbe ulteriormente ribassato.
«Non sono una vittima o un martire», si è schermito lunedì il conduttore, mentre Matteo Salvini ballava sopra il cadavere dell’accordo mancato in Rai con un «Belli ciao».
Così la premiata ditta Fazio-Littizzetto trasmigra dagli americani, e raggiunge sull’isola (televisiva) dei famosi un altro cliente di Caschetto, il comico Maurizio Crozza, già trasferitosi nel 2017, nel suo caso da La7.
Il Nove si ritrova quindi con il trascinatore mite di audience Fazio – che chissà, magari lontano da mamma Rai sarà meno mite – e con l’irriverente Crozza, Gomez, Travaglio e altri.
Non che Discovery Warner Bros sia una tv militante: c’è dentro anche intrattenimento di varia natura, chef compresi. Ma lo slittamento a destra della Rai resta un’occasione per occupare campo, per Alessandro Araimo, che da giugno è stato promosso general manager per il Sud Europa e che quindi è l’uomo Warner in Italia, Spagna e Portogallo. «Siamo entusiasti di accogliere un fuoriclasse come Fazio, questa sinergia farà crescere il gruppo Warner Bros. Discovery in Italia», ha commentato non a caso Araimo.
Due anni fa AT&T ha annunciato il suo piano di scorporare WarnerMedia in vista di una sua fusione con Discovery, che ha poi dovuto raccogliere il via libera delle autorità regolatorie; l’ok della Commissione europea è arrivato a fine 2021, e nella primavera del 2022 è arrivato il battesimo ufficiale di Warner Bros. Discovery. La sua espansione è in corso.
© Riproduzione riservata