Una nuova tegola sull’influencer, che in questo periodo sta tenendo un profilo bassissimo. Giovedì Safilo aveva annunciato di voler interrompere la collaborazione per violazione di accordi
L'inchiesta della Procura di Milano sul pandoro “Pink Christmas” di Balocco “griffato” Chiara Ferragni si allarga anche caso delle uova di Pasqua Dolci Preziosi. Sulla scrivania del procuratore aggiunto Eugenio Fusco è giunto infatti un secondo esposto, che è confluito nel fascicolo per ora senza indagati e senza ipotesi di reato aperto a seguito della denuncia presentata da Codacons e Assourt in oltre 100 procure d'Italia.
Dopo aver dato ieri il mandato alla Guardia di finanza di Milano per acquisire dall'Antitrust i documenti riguardanti la vicenda Balocco, lo stesso pm avrebbe firmato questa mattina la delega alle Fiamme Gialle per la vicenda delle uova pasquali. Resta improbabile che si arrivi alla contestazione del reato di truffa, mentre gli inquirenti stanno approfondendo l'eventuale profilo di frode in commercio.
Si tratta però dell’ennesima tegola sul business della influencer, che solo giovedì si è vista rescindere il contratto con Safilo «per violazione di accordi». Secondo una fonte interpellata dall’agenzia Reuters, la decisione di Safilo è legata alle clausole di “buona condotta” invocate dopo la decisione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato di multare Ferragni per oltre un milione di euro per la vicenda dei pandori Balocco griffati.
L’influencer dopo il video di scuse sta tenendo un profilo bassissimo, non producendo altri post e non interagendo. Sembra anche che la vicenda dei pandori le stia costando follower, che Ferragni sta parzialmente sostituendo.
Le altre vicende
Non è la prima volta che l’influencer finisce al centro delle polemiche, che hanno coinvolto l’imprenditrice e suo marito Fedez per esempio durante un compleanno organizzato in un punto vendita Esselunga in cui molto cibo era andato sprecato; oppure all’epoca delle loro nozze, quando in barba ai problemi di rientro di studenti e lavoratori, che per tornare nel loro luogo d’origine devono affrontare biglietti dispendiosi, Alitalia si era prestata a un’operazione d’immagine portando in Sicilia gli sposi e i loro ospiti su un aereo riservato.
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