I due figli erano stati ridotti in uno stato di schiavitù dai due appartenenti al clan degli Spada. Il figlio era stato costretto a spacciare mentre la figlia a prostituirsi per riuscire a pagare i debiti di droga
Un’indagine lampo della Dda di Roma ha portato agli arresti di Francesco e Juan Carlos, figli di Armando Spada, accusati di spaccio di stupefacenti, sequestro di persona, estorsione e riduzione in schiavitù.
L’indagine è iniziata dopo la denuncia di una madre che non era «più in grado di sopportare la visione dei suoi figli sequestrati, torturati, seviziati e profondamente umiliati, anche con la diffusione di video sui social, dai loro aguzzini per qualche grammo di crack». Infatti, i suoi figli da acquirenti di droga sono diventati vittime del clan che comanda a Ostia, nel X Municipio di Roma. «Aiutatemi, gli Spada stanno rovinando la vita dei miei figli» aveva detto agli inquirenti la madre. Il figlio tossicodipendente era stato costretto a spacciare per conto del clan e la figlia si è prostituita per cercare di saldare i debiti di droga con i due arrestati.
La donna e i suoi quattro figli (dai 4 ai 25 anni) ora si trovano in una località protetta. Dopo la denuncia, infatti gli Spada si sono presentati davanti il suo garage, ma la polizia è riuscita a intervenire giusto in tempo. La madre conosceva bene la famiglia criminale, visto che gli pagava un affitto per un garage occupato e che per anni ha lavorato come cameriera in una pizzeria gestita da Armando Spada.
L’operazione è stata accolta con soddisfazione da parte della sindaca di Roma Virginia Raggia che in un tweet ha ringraziato le forze dell’ordine e ha scritto: «Operazione possibile grazie a denuncia di una “madre coraggio” stanca di vedere i figli tossicodipendenti utilizzati come schiavi dagli spacciatori».
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