Il capo della protezione civile Curcio ha detto: «AstraZeneca va bene, l’ho appena fatto. Il messaggio da dare è che bisogna fare il vaccino perché così proteggiamo noi stessi e gli altri». Mentre il commissario straordinario Figliuolo ha detto che il ritardo dovuto alla sospensione degli ultimi giorni è stato quasi riassorbito.
Riprende la somministrazione del vaccino AstraZeneca. Tra i primi a ricevere la dose dopo il parere positivo dell’Ema sul fatto che il vaccino è sicuro ed efficace, ci sono il commissario straordinario per l’emergenza Francesco Paolo Figliuolo e il capo della protezione civile Fabrizio Curcio. Entrambi hanno ricevuto l’inoculazione del vaccino presso il punto vaccinale dell’esercito alla Cecchignola a Roma.
«AstraZeneca va bene, l’ho appena fatto. Il messaggio da dare è che bisogna fare il vaccino perché così proteggiamo noi stessi e gli altri» ha detto il capo della protezione civile Fabrizio Curcio dopo aver ricevuto la dose.
Al termine della somministrazione il commissario straordinario Figliuolo si è soffermato sulla campagna vaccinale annunciando che l’obiettivo è arrivare ad avere «l’80 per cento della popolazione vaccinata entro fine settembre», con circa «500mila vaccinazioni al giorno a partire dalla terza settimana di aprile». A livello nazionale, dall’inizio del mese di marzo, il numero di punti vaccinali è cresciuto di circa il 25 per cento, passando da 1510 a 1868, ha detto Figliuolo.
Per quanto riguarda i rallentamenti dovuti alla sospensione della somministrazione di AstraZeneca in attesa delle verifiche su eventuali connessioni tra l’inoculazione del farmaco e possibili casi di trombosi, Figliuolo ha assicurato che sono poche le rinunce dei cittadini italiani. «Avevamo una stima del 20 per cento di rinunce in alcune regioni, del 10 per cento per altre e molte regioni, come il Lazio, nessuna rinuncia, quindi il differenziale è intorno allo zero».
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