Dopo l'arresto ai domiciliari, arrivato ieri a lui e al sindaco della città, Franco Landella (Lega), Iacovangeli ha rassegnato le dimissioni. A darne notizia il suo avvocato, Maddalena Manniello. Il reato contestato è quello di corruzione
Dario Iacovangelo (Forza Italia), consigliere comunale di Foggia, ha rassegnato le dimissioni. Da ieri, l'uomo si trova ai domiciliari con l'accusa di corruzione, dopo essere già stato sospeso dal prefetto. A darne notizia è il suo avvocato difensore, Maddalena Manniello. Iacovangelo è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile, assieme al sindaco dimissionario di Foggia, Franco Landella (Lega), a un altro consigliere comunale, Antonio Capotosto e all'imprenditore Paolo Tonti.
I reati contestati sono di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. L’indagine ruota attorno ad alcuni appalti indetti dal comune di Foggia. Nello specifico, Landella è accusato di aver preso una tangente di 32mila euro dall’imprenditore Paolo Tonti per il rinnovo di una concessione urbanistica. Secondo l’accusa, il sindaco avrebbe girato la tangente, con la collaborazione di sua moglie Di Donna, ai consiglieri Capotosto e Iacovangelo e ad altri quattro consiglieri comunali, affinché esprimessero il parere favorevole alla delibera in seno al consiglio comunale.
«La decisione si è resa indispensabile per esercitare nel modo più ampio le facoltà difensive nel procedimento penale, tutelando al contempo l'integrità della massima assise comunale», spiega la penalista Manniello. «Riteniamo che il modo migliore di rispettare il mandato ricevuto dai propri elettori sia quello di dimostrare la propria innocenza», conclude.
L’inchiesta fa parte di un percorso più ampio iniziato con l’operazione della Guardia di finanza del 9 febbraio scorso in cui sono state arrestate quattro persone per tentata induzione a dare o a promettere, in relazione al servizio di archiviazione informatica dei dati, indetto dal comune di Foggia, nel 2017, per un valore di 371mila euro. In quella occasione furono arrestati il consigliere comunale Bruno Longo, un ex dipendente comunale, un medico in pensione e un imprenditore. Dopo gli interrogatori si trovano tutti in libertà.
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