Il consiglio ha accolto la richiesta dei togati Di Matteo e Ardita di aprire un fascicolo sulla correttezza della decisione presa nei confronti di Buonamici. Intanto, la procura di Verbania ha notificato, agli indagati e alle famiglie delle vittime, l'avviso degli accertamenti tecnici irripetibili
Il Consiglio superiore della magistratura aprirà un fascicolo per valutare l'effettiva correttezza sulla sostituzione in corso d'opera della giudice Donatella Banci Buonamici, cui era stato inizialmente affidato il caso della funivia di Stresa-Mottarone. La decisione era stata presa dal presidente del tribunale di Verbania Luigi Montefusco, che aveva deciso di togliere il fascicolo alla gip subito dopo la revoca del fermo per due dei tre indagati, Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, per il crollo della cabina. Gabriele Tadini, invece, aveva ottenuto i domiciliari.
Ora, il Comitato di presidenza, composto dal vice presidente David Ermini e dai vertici della Cassazione, ha disposto l'apertura di una pratica, accogliendo la richiesta dei togati Sebastiano Ardita e Nino Di Matteo e dell'intero gruppo di Magistratura indipendente. Il provvedimento andrà al vaglio della Settima Commissione.
Un altro passo nelle indagini
La procura di Verbania ha notificato oggi ai tre indagati, alle famiglie delle 14 vittime e alla zia di Eitan, legale dell'unico sopravvissuto alla tragedia, l'avviso per una serie di accertamenti tecnici non ripetibili.
Tuttavia, si tratta in questa fase di verifiche sul contenuto di alcuni cellulari e computer, hard disk, chiavette usb, schede sd e disk drive, oltre ad alcuni cellulari e a un registratore portatile. Rimangono esclusi, per il momento, dagli accertamenti disposti dalla pm Olimpia Bossi, la cabina e l'impianto generale della funivia, sulla quale pende la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla difesa di Gabriele Tadini.
La sostituzione in corso d'opera di Buonamici, infatti, era arrivata quando la gip stava per depositare proprio la richiesta di incidente probatorio sulla cabina, chiesto dalle difese e a cui si era opposta proprio la procura perché, se fatto subito, «pregiudicherebbe in modo irreversibile lo svolgimento delle attività di indagine». Una questione che continua a rimanere irrisolta.
Le parti sono state convocate in procura lunedì 14 giugno per il conferimento dell'incarico e la nomina dei propri consulenti tecnici.
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