A Genova li accolgono speranzosi, a Siviglia vorrebbero cacciarli. È una fama contraddittoria quella che accompagna 777 Partners, il fondo d'investimento statunitense con sede a Miami che da mercoledì 22 settembre è il nuovo proprietario del Genoa Cricket and Football Club per averne rilevato il 99,99 per cento del pacchetto azionario.

L'accordo raggiunto con Enrico Preziosi, che pone fine a un'éra durata 18 anni, fa salire a 7 la quota di club della Serie A sotto proprietà nordamericana. Una rapida colonizzazione su cui sarebbe il caso di cominciare a riflettere. Ma soffermandosi sul caso singolo, c'è molto da raccontare a proposito di 777 Partners. Preceduto in Italia da una narrazione che lo ha presentato come “proprietario del Siviglia”, il fondo vive in Spagna una vicenda molto contraddittoria che è meglio conoscere. Giusto per capire cosa ci si possa aspettare dal suo approdo in Italia e dall'acquisizione del club più antico del nostro calcio.

La via americana allo spettacolo sportivo

Fondato nel 2015, sede a Miami, 777 Partners si è rapidamente specializzato in alcuni campi d'investimento fra i quali “media and entertainment”. Che in un'ottica da business nord-americano è il quadro di riferimento in cui inserire lo sport e dunque anche il calcio.

Quello che per le culture europea e sudamericana è il gioco più bello del mondo, dal punto di vista nordamericano è un pilastro del più importante segmento nell'economia globale del Ventunesimo Secolo: l'economia dello svago e dell'intrattenimento. Secondo questa visione il calcio, inteso a 360 gradi, va inserito in un portafoglio di asset e di attività che spazia dal controllo di più società sportive in più discipline sportive, all'investimento nei settori fondiario e immobiliare legati allo sport, fino all'acquisizione e commercializzazione dei diritti televisivi sugli eventi agonistici.

Nel corso della sua giovane esistenza 777 Partners si è espanso lungo tutto questo arco di attività. Ha investito nel basket europeo acquisendo nel 2020 i London Lions e si è dedicato allo sviluppo di piattaforme digitali che trasmettono eventi sportivi in streaming: ATA Football, specializzata in calcio femminile, e Fanatiz, che si occupa di raggruppare diverse piattaforme dedicate alla trasmissione di sport online. Inoltre, attraverso la controllata 1190 Sports gestisce la commercializzazione internazionale dei campionati professionistici di Argentina e Brasile.

A questo punto dello sviluppo del business, in una logica di ampliamento del ciclo di produzione dello spettacolo sportivo, non poteva mancare la mossa dell'investimento diretto nel calcio. Meglio se quello europeo, va da sé. È a partire da questa premessa che è maturata la decisione di investire nel Siviglia, società che negli anni più recenti si è ritagliata uno spazio importante nel calcio europeo. Ma la gestione di questo investimento non è andata nel migliore dei modi.

Uno scontro immediato

Le cose a Siviglia sono andate subito in modo avventuroso. A giugno 2018 il fondo statunitense si è inserito nell'annoso conflitto interno alla compagine azionaria del Siviglia. Da una parte sta l'attuale presidente José Castro Carmona, imprenditore del settore edile che raccoglie intorno a sé un cartello variegato di azionisti, da cui è stato messo al  vertice del club a partire dal 2013. Sul versante opposto si colloca l'avvocato José María Del Nido Benavente, predecessore di Castro in una carica che aveva mantenuto ininterrottamente dal 2002 e aveva dovuto lasciare perché condannato in via definitiva a 7 anni di carcere in conseguenza del Caso Minutas, una storia di ripetute e cospicue fatture per prestazioni professionali emesse in suo favore dal comune di Marbella.

Del Nido continua a essere il singolo azionista di maggioranza relativa e le manovre per scongiurarne il ritorno in sella sono parte importante della governance quotidiana del club. A queste manovre partecipa anche il figlio di Del Nido, José María Del Nido Carrasco. Che a suo tempo è entrato nella direzione del Siviglia per garantire la linea di continuità familiare, ma successivamente è stato ripudiato dal padre per essersi troppo allineato a Castro, al punto da diventarne il vice nell'organigramma di governo del club.

In una situazione così caotica si è inserito 777 Partners, che in un primo tempo è stato chiamato nella partita da Castro in funzione anti-Del Nido padre. E grazie a questa apertura il fondo statunitense ha potuto raggranellare il 6,2% del pacchetto azionario. Per gestire il quale ha creato un veicolo societario, Sevillistas Unidos 2020 SL, gestito dal plenipotenziario spagnolo Andrés Blázquez. Costui è anche uno dei tre soggetti ritratti nella foto (quello che poggia il piede sul pallone) pubblicata sul sito del Genoa nella tarda mattinata del 23 settembre, a corredo della notizia ufficiale sul passaggio di proprietà.

Ma dopo poche battute i rapporti fra Sevillistas Unidos 2020 e la compagine guidata da Castro sono diventati conflittuali. Al punto da generare, durante un'infuocata assemblea straordinaria degli azionisti tenuta a dicembre del 2020, l'espulsione di Blázquez dal consiglio d'amministrazione del club con voto dalla percentuale schiacciante: 81,80%. Quando questo passaggio avviene, 777 Partners ha già stretto un’alleanza con Del Nido padre, che pur di riprendersi il Siviglia verrebbe a patti con chicchessia.

Solo affari 

Ma perché il sevillismo ha avversato e continua a avversare il fondo statunitense che ha appena comprato il Genoa? Di sicuro c’è che da subito l’approccio di 777 Partners non è stato in linea con la cultura del club e della partecipazione diffusa che nel calcio iberico è cosa molto seria. La mentalità da puro business e gli appetiti immobiliari, con prospettiva di investire in un nuovo stadio che mandasse in pensione l’amato Ramón Sánchez-Pizjuán, hanno fatto lievitare la diffidenza. Atteggiamento accresciuto dalle mosse successive di Sevillistas Unidos 2020, segnate da scarsa propensione al dialogo e alla mediazione.

Per il sevillismo “los americanos” sono stati alieni fin dal principio. E la loro alleanza con Del Nido padre ha rafforzato l’avversione. Ancora nei giorni che vedevano le trattative per l’acquisizione del Genoa approssimarsi alla conclusione, a Siviglia partivano appelli per liberarsi definitivamente di 777 Partners. Un gruppo di piccoli azionisti, Accionistas Unidos del Sevilla FC, ha scritto addirittura una lettera aperta a uno dei principali investitori del fondo, Steven Pasko, per chiedergli se sia al corrente delle condotte attuate a Siviglia dai suoi rappresentanti.

Ma l’affondo più insidioso è giunto dalla blogosfera sevillista, quando nel 2020 è stato fatto l’accostamento fra il Siviglia e la poco edificante storia dei Girondins Bordeaux. Nel 2018 il club francese è stato acquisito dal consorzio General American Capital Partners, guidato dallo statunitense Joseph Dagrosa. L’esperienza è stata pietosa e ha portato alla successiva cessione al fondo King Street Caputal e al rischio di bancarotta, evitato la scorsa estate grazie all’acquisizione del club da parte del finanziere ispano-lussemburghese Gerard López, ex proprietario del Lille.

Per la cronaca, sia Dagrosa che López sono stati dati come possibili acquirenti del Genoa nei mesi scorsi. Ma non è questo il punto. Ciò che ha è stato rimarcato nella blogosfera sevillista è la vicinanza fra Dagrosa e due esponenti di spicco di 777 Partners, John Sicilian e Thomas Staz. Tutti insieme appassionatamente si ritrovano in 1848 Capital Partners, altro fondo d’investimento con sede a Miami. Dagrosa è anche presidente di Kapital Football Group, una holding che si propone di lavorare sullo sviluppo del talento individuale, le accademie calcistiche e la proprietà dei club. Una formula confusa, da turbo-finanza calcistica nonché ammiccante alla proibita formula di third party ownership.

L’accostamento coi Girondins Bordeaux è stato per 777 Partners talmente urticante da costringere Sevillistas Unidos 2020 a emettere un comunicato ufficiale in cui si nega qualsiasi relazione col club francese e si aggiunge che i rapporti fra i suoi esponenti e Dagrosa sono stati soltanto “a titolo personale”. Una mossa pasticciata che ha rivelato grande inquietudine rispetto a ciò che era soltanto una speculazione pubblicata da un blogger. E chissà come mai tanta ansia di precisare.

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