Dopo la morte del padre, Pier Silvio Berlusconi ha preso il controllo totale, anche sulla programmazione. Ma in questo modo ha aumentato i malumori. E “l’incidente” ne è una prova
Forza Italia sapeva? E i vertici Mediaset hanno avvisato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni? Sono le domande, apparentemente senza risposta, che circolate in queste ore sui fuorionda di Andrea Giambruno, conduttore del Diario del giorno su Rete 4 ed ex compagno della premier, trasmessi da Striscia la notizia. Meloni, in parte convinta che si sia trattato di un complotto ai suoi danni, ha già cominciato a inviare segnali agli alleati. Il pretoriano meloniano, Giovanni Donzelli, ha già detto che il governo non ha avuto «alcun riguardo» per Mediaset. E di certo il messaggio non è stato accolto con favore.
Ma nei corridoi di Cologno Monzese c’è chi legge questo incidente diplomatico dagli esiti imprevedibili, come un esempio chiaro della fatica che Pier Silvio Berlusconi sta facendo per gestire il “nuovo corso”. «Il padre avrebbe convocato i suoi fedelissimi, con lui forse non sarebbe accaduto. Questa storia dimostra la fragilità degli eredi, protetti da sempre e ora da soli in mare aperto», dice chi conosce bene le dinamiche del gruppo.
L’azienda è una pentola a pressione. Prima personalità eccentriche e non domabili venivano tenute insieme dal padre-padrone Silvio Berlusconi, oggi sembrano muoversi in ordine sparso. Sullo sfondo resta il tema, taciuto dai più, del conflitto di interessi. Un’anomalia con cui, a 29 anni di distanza dalla discesa in campo dell’ex Cavaliere, il nostro paese deve ancora fare i conti.
Il nuovo corso
Da quando Pier Silvio Berlusconi ha preso il pieno controllo di Mediaset, sembra aumentata l’attenzione a quello che va in onda. I suoi colonnelli monitorano la programmazione. Ma le scelte fatte hanno fatto crescere i malumori. Barbara D’Urso è stata sostituita con Myrta Merlino, ma non c’è traccia di grandi e profonde differenze se non un costante commissariamento delle scelte editoriali dell’ex volto di La7. Un commissariamento, come raccontato anche da Dagospia, che rafforza Siria Magri, moglie di Giovanni Toti, condirettrice di Videonews, così come Mauro Crippa, direttore generale dell’informazione del gruppo.
Le mani dei vertici sono arrivate anche altrove, in spazi considerati inaccessibili. Le due corazzate dell’azienda, entrambe autonome e non sotto testata, sono proprio Striscia la notizia e Le Iene, in grado di mantenere ascolti alti, incassare milioni di pubblicità e fare rumore nel dibattito quotidiano. I vertici hanno deciso di imporre alla conduzione del programma di approfondimento, in onda su Italia 1, Veronica Gentili. Sembra che il papà delle Iene, Davide Parenti, non sia stato nemmeno avvisato. Facendo aumentare i malumori.
L’“incidente” Giambruno racconta perfettamente questa polveriera. I fuorionda sono stati trasmessi pochi giorni dopo l’uscita, sulle patinate pagine della rivista Chi diretta da un altro volto Mediaset, Alfonso Signorini, di un’intervista celebrativa all’ex compagno di Meloni. È stato lo stesso Antonio Ricci, patron di Striscia, a ricordarlo: «Acciderbola l’astuto cardinal Signorini si sta preparando a celebrare una beatificazione. Ho usato l’antidoto».
Qualche anno fa, quando Chi aveva pubblicato un retroscena indicando Fabrizio Corona come possibile conduttore del tg satirico, Ricci aveva risposto con ironia tagliente: «L’intenzione di Ricci è far condurre Striscia da Fabrizio Corona e Alfonso Signorini completamente nudi, e i loro corpi verranno sottoposti a una salatura. Al posto delle Veline, due capre dei Pirenei. Risate assicurate».
Conduttore per caso
La stessa scelta di piazzare Giambruno alla conduzione è il racconto di un disastro gestionale. Per placare l’ex compagno della premier, lo si è mandato a sbattere pur conoscendo le debolezze del giornalista. L’intervento dell’azienda, dopo l’esplosione del caso, è stato praticamente inutile. E si è capito che altri audio e video sono a disposizione del tg satirico. La separazione tra la presidente del Consiglio e il suo compagno era in corso, anche perché qualcosa era arrivato all’orecchio di Meloni, quei fuorionda hanno imbarazzato la premier e velocizzato la pratica.
«È un’azienda libera dalle mille anime, diciamo che prima c’era chi teneva tutto in equilibrio, ora il coperchio è saltato», racconta un profondo conoscitore di Mediaset. Striscia ha conquistato la sua libertà con stagioni di successo. Una libertà che non si contiene, come altrove, piazzando un commissario dell’azienda.
«Giorgia mi ringrazierà, un giorno scoprirà che le ho fatto un piacere», ha detto Ricci nei giorni scorsi. Forse ha fatto anche un piacere a Mediset. Nei fuorionda ci sono diversi tagli, nei corridoi di Cologno Monzese si vocifera che uno riguarderebbe un alto dirigente. «.... generalmente va a Madrid (in Spagna dove Mediaset controlla Telecinco, ndr) a ciullare», diceva Giambruno. Di chi si tratta? Al momento resta un beep.
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