«I due reporter – si legge su Repubblica.it – viaggiavano facendosi chiaramente riconoscere come giornalisti, indossando il giubbotto con la scritta Press»
Durante un attacco in Ucraina è rimasto ferito il giornalista di Repubblica Corrado Zunino, mentre è stato ucciso il suo collaboratore Bogdan Bitik. Il caso è seguito da vicino anche dalla Farnesina. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha scritto in un tweet che Zunino è stato ferito a una spalla in un attacco di un drone nei pressi della città di Kherson. «Sta bene ed è seguito dalla nostra Ambasciata a Kiev». Dopo essere stato ferito, il giornalista è riuscito a mettersi in salvo trascinandosi lontano dal veicolo ed è stato prelevato da un’auto che si trovava in zona. Attualmente Zunino si trova ricoverato in un ospedale civile a Kherson. Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba «ha assicurato la piena collaborazione delle autorità ucraine», ha aggiunto il ministro. Kuleba ha incolpato l’esercito di Mosca dell’attacco. «Nel momento in cui ho appreso la notizia di questo evento infausto, ho contattato le nostre forze militari che mi hanno dato i dettagli del caso. Sono entrati in contatto con il giornalista e faranno tutto quello che possono per aiutarlo», ha detto Dmytro Kuleba a Skytg24.
Zunino ha spiegato che era in viaggio insieme al suo fixer da Kherson verso Odessa e che entrambi avevano attraversato tre diversi checkpoint dei militari ucraini. «Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all’inizio del Ponte di Kherson. Un dolore infinito. Avevo il giubbotto con la scritta Press», ha raccontato Zunino.
La città di Kherson è stata tra le prime a cadere in mano russa a poche settimane dall’inizio della guerra. Lo scorso autunno è stata al centro della grande controffensiva ucraina che ha costretto i russi a una parziale ritirata, ma nell’area si combatte ancora. Zunino non è il primo giornalista internazionale a essere stato colpito durante il conflitto. «I due reporter – si legge su Repubblica.it – viaggiavano facendosi chiaramente riconoscere come giornalisti, indossando il giubbotto con la scritta Press. Entrambi hanno lavorato a lungo sul conflitto in Ucraina». Il fixer Bogdan Bitik lascia la moglie e un figlio.
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