Pino Betrò, uno dei più noti commercialisti della Calabria e padre dell’editore di Dillinger News, è indagato in due procedimenti per bancarotta fraudolenta. La replica del legale
Pino Betrò è uno dei più noti e influenti commercialisti della Calabria. Da qualche settimana il nome Betrò è arrivato sulle pagine dei giornali perché il figlio è l’editore di Dillinger, la creatura editoriale di Fabrizio Corona che negli ultimi mesi ha sollevato il caso del scommesse sportive su siti illegali da parte di alcuni calciatori della nazionale italiana. Domani aveva già raccontato delle amicizie di Pino Betrò con l’ex capo dei servizi segreti, Nicolò Pollari, e ora sulla sua strada arriva anche qualche inciampo giudiziario.
Betrò è infatti indagato in due diversi procedimenti giudiziari per concorso nel reato di bancarotta fraudolenta aggravata dalla rilevante entità. Le due inchieste condotte dalla procura di Vibo Valentia riguardano il fallimento di due società, nei quali sarebbe coinvolto Giuseppe Betrò per un reato che prevede una pena che va dai tre ai dieci anni.
Le inchieste
La prima indagine si è conclusa lo scorso 14 luglio con il rinvio a giudizio per Betrò e altre 21 persone disposto dal giudice per le indagini preliminari Barbara Borelli. L’inchiesta riguarda il fallimento nel 2011 della società My Wave electronics spa, e il noto commercialista calabrese è indagato in qualità di titolare dell’omonimo studio di consulenza che gestiva pro-tempore la contabilità della società. Secondo gli inquirenti, Betrò e gli altri sono indagati in quanto predisponevano «ciascuno per la propria sfera di competenza e in relazione al ruolo rivestito, in concorso tra loro e con un unico scopo, false scritture contabili», si legge nelle carte. Alcuni degli indagati, tra cui Giuseppe Betrò, avrebbero determinato secondo gli inquirenti «una situazione debitoria consolidatasi nel tempo che contribuiva in misura preponderante all’insorgenza dello stato di insolvenza che poi causava il fallimento della società». Sarebbero stati manomessi i dati contabili degli anni 2007, 2008 e 2009.
Una vicenda simile vede coinvolto il commercialista in una seconda inchiesta dove risulta indagato per gli stessi reati. Questa volta l’azienda è Pianeta casa srl, dichiarata fallita nel 2016, e Betrò è indagato insieme ad altri in quanto all’epoca dei fatti era il presidente del Collegio Sindacale della Bcc - Banca di credito cooperativo di Maierato. Gli indagati «ponevano in essere diverse operazioni dolose che cagionavano e comunque aggravavano il dissesto della società, nella specie l'istituto di redito concedeva fidi temporanei per complessivi 110mila euro in data 26.07.2011 e in data 27.09.2011». Questo, si legge nelle carte, «nonostante l’evidente stato di insolvenza e di dissesto in cui versava Pianeta Casa srl».
Eppure, in provincia di Vibo Valentia, nella città di Pizzo, lo studio Betrò è stato un punto di riferimento per l’economia locale. Il suo nome è noto tra gli abitanti anche per via delle due onorificenze come commendatore e cavaliere della Repubblica italiana ricevute tra il 1997 e il 1998. Tra le conoscenze importanti di Betrò c’è anche quella con Nicolò Pollari, ex capo del Sismi con cui ha «cooperato alla pubblicazione» di tre testi accademici sul diritti tributario.
Oggi il nome dei Betrò è noto anche nel panorama editoriale. Il figlio del noto commercialista coinvolto nelle indagini Andrea Betrò è il socio della Montecarloadv, insieme a Publiemme, la società dell’editore dell’emittente calabrese LaC. Betrò junior ha seguito le orme del padre, intraprendendo la stessa carriera lavorativa, e lo scorso luglio ha deciso di fondare Dillinger news, l’azienda editoriale che pubblica notizie di gossip su vip e calciatori. Per farlo, si è avvalso di un uomo di punta del settore: l’ex re dei paparazzi e pregiudicato Fabrizio Corona.
La replica
Contattato da Domani, l’avvocato di Betrò specifica: «Per quanto riguarda la My Wave, il destino prescrizionale è ormai prossimo, sicuro, trattandosi di fatti remotissimi (13 anni fa) e in ogni caso di alcun timore per l’operato di allora, cristallino e perfettamente conforme alle norme di controllo, del Dr. Betrò. Basti pensare come la curatela fallimentare, che aveva evocato in sede civile (tribunale della impresa di Catanzaro) i soli amministratori (non il commercialista e quindi il notissimo e pluridecennale revisore contabile e sindaco Betrò) si è vista nettamente rigettato la domanda risarcitoria contro gli amministratori per infondatezza della domanda.
Conseguenza logica e giuridica di tale accertamento, con tanto di perizia voluta dal Giudicante, sta nel fatto che se gli amministratori nulla di illegale ebbero a commettere, si figuri il commercialista». Per quanto riguarda la vicenda che vede Betrò coinvolto nel procedimento di Pianeta Casa srl, l’avvocato risponde: «Questa società non è mai stata seguita dallo studio Betrò and Partners commercialisti, tanto meno è mai stato chiesto al Dr Betrò di far parte del Collegio sindacale».
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