Cala per la seconda settimana consecutiva l’indice Rt nazionale, che si attesta a 0,84. Nella nuova ordinanza, il ministro della Salute Roberto Speranza fa un’eccezione rispetto all’ultimo Dpcm, che prevede che i cambi di fascia avvengano solo dopo una permanenza di 14 giorni in una di esse, andando incontro alle richieste dei governatori. Da lunedì, in zona arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. La Cabina di regia: «Fase ancora delicata, resta il rischio di un aumento»
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha emanato una nuova ordinanza per stabilire i nuovi colori delle regioni italiane, dopo il monitoraggio settimanale dell’Iss sull’andamento del Covid-19 in Italia. Tanti i cambiamenti rispetto alla settimana in corso: il primo, macroscopico, è che si torna ad avere una cartina senza regioni rosse (fino a oggi lo erano Lombardia, Provincia Autonoma di Bolzano e Sicilia). Da lunedì (e non da domenica come inizialmente indicato), invece, cinque regioni saranno arancioni, tutte le altre gialle. Sono in zona arancione Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre, comprese Lombardia e Lazio, tornano gialle.
I nuovi colori delle regioni
Zona arancione: Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano
Zona gialla: Campania, Toscana, Molise, Basilicata, Provincia di Trento, Lazio, Piemonte, Val d’Aosta, Marche, Friuli, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia, Calabria e Liguria.
Con la nuova ordinanza, il ministro accetta le richieste delle regioni e fa un’eccezione rispetto all’ultimo Dpcm, che prevede che i cambi di fascia avvengano solo dopo una permanenza di 14 giorni in una di esse. Secondo questa impostazione, questa settimana il cambio avrebbe interessato solo la Sicilia (da rossa ad arancione) e il Veneto (da arancione a giallo). Tuttavia, i dati dell’ultimo monitoraggio hanno spinto il governo a una maggiore elasticità.
L’Iss: «Rt nazionale a 0,84, seconda settimana consecutiva sotto 1»
Secondo il monitoraggio settimanale della Cabina di regia dell'Istituto superiore di sanità, del ministero della Salute e delle Regioni, l’indice Rt nazionale si attesta a 0,84, in netto calo rispetto allo 0,97 di sette giorni fa. Per la seconda settimana consecutiva, quindi, il valore cala. Nel periodo precedente, invece, c’erano state cinque settimane di crescita e di permanenza sopra la soglia critica dell'1. Tutte le regioni, tranne l’Umbria, nel periodo tra il 18 e il 24 gennaio hanno dati da zona gialla, cioè un Rt inferiore a 1 e un rischio basso o moderato. Tuttavia, secondo l’ultimo Dpcm, per passare a una fascia più soft bisogna esser stati per 14 giorni «in un livello di rischio inferiore a quello che ha determinato le misure restrittive».
L’incidenza del Covid-19, negli ultimi 14 giorni, è passata da 339 casi per 100mila abitanti a 289. «L'incidenza – si legge nel monitoraggio – è ancora lontana da livelli che permetterebbero il completo ripristino sull’intero territorio nazionale dell’identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti. Il servizio sanitario ha mostrato i primi segni di criticità quando il valore a livello nazionale ha superato i 50 casi per 100mila in sette giorni e una criticità di tenuta dei servizi con incidenze elevate. Nella settimana di monitoraggio è stata molto alta l’incidenza nella Provincia di Bolzano (582,75 per 100mila dal18 al 24 gennaio)».
«L’epidemia resta in una fase delicata – spiegano i tecnici della Cabina di regia – e un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all’elevata incidenza, impongono comunque incisive misure restrittive».
Per quanto concerne il rischio, solo l'Umbria lo ha alto. In dieci è moderato e in altre dieci basso. Inoltre, si legge ancora, «scende il numero di regioni e province che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (8 contro 12 la settimana precedente). Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale si colloca sotto la soglia critica (28 per cento). Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 2.487 (19 gennaio) a 2.372 (26 gennaio); il numero di persone ricoverate in aree mediche è ugualmente in diminuzione, passando da 22.699 (19 gennaio) a 21.355 (26 gennaio)». Ci sono però ancora molte differenze tra le Regioni.
L’indice Rt regione per regione
Questi sono, secondo il monitoraggio della Cabina di regia, gli Rt medi di questa settimana: Abruzzo 0,81, Basilicata 0,91, Calabria 0,82, Campania 0,97, Emilia 0,77, Friuli 0,68, Lazio 0,73, Liguria 0,87, Lombardia 0,84, Marche 0,88, Molise 1,51 (ma con un intervallo inferiore di 1,16), Piemonte 0,82, Provincia di Bolzano 0,8, Provincia di Trento 0,56, Puglia 0,9, Sardegna 0,81, Sicilia 0,98, Toscana 0,95, Umbria 0,96, Val d'Aosta 0,82, Veneto 0,61.
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