Una legge regionale, in discussione in consiglio, sana gli abusi sulle coste romagnole e aumenta le volumetrie, la stessa norma era stata bloccata da Conte nel decreto semplificazioni. I Verdi minacciano ricorsi.
- Il consiglio regionale dell'Emilia Romagna sta discutendo un progetto di legge approvato dalla giunta, guidata da Stefano Bonaccini, che tra le righe contiene una sanatoria edilizia.
- L’articolo contestato è il 33 che recita «riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere e la rigenerazione urbana degli ambiti a vocazione turistica». In particolare il comma 5 introduce, secondo i Verdi, un vero e proprio condono edilizio attraverso un meccanismo molto particolare che chiama in causa i comuni.
- Abbiamo chiesto un commento anche alla vicepresidente Elly Schlein che non interviene sulla questione. Dalla regione negano spiegando che non c’è alcun condono edilizio, ma aprono a una possibile modifica.
Il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna sta discutendo un progetto di legge approvato dalla giunta, guidata da Stefano Bonaccini, che contiene una sanatoria edilizia.
La denuncia arriva dai Verdi che, in caso di approvazione del provvedimento, presenteranno ricorso al governo affinché la legge regionale sia impugnata.
Il progetto di legge che contiene misure urgenti per promuovere la rigenerazione urbana dei centri storici vuole promuovere gli interventi diffusi di qualificazione del patrimonio edilizio e consentire l’accesso all’ecobonus 110 per cento. L’articolo contestato è il 33 che recita «riqualificazione delle strutture ricettive alberghiere e la rigenerazione urbana degli ambiti a vocazione turistica».
Condono mascherato
In particolare, il comma 5 introduce, secondo i Verdi, un condono edilizio attraverso un meccanismo molto particolare che chiama in causa i comuni. «Introduce un nuovo condono edilizio e una nuova colata di cemento sulla costa dell’Emilia-Romagna. Il comma 5 prevede una sanatoria attraverso un meccanismo che consente a un abuso di essere sanato se al momento della valutazione della domanda di sanatoria lo strumento urbanistico è coerente con la presenza dell’immobile. Sono sufficienti delle varianti urbanistiche per sanare abusi sulle coste», dicono gli ambientalisti.
Secondo i Verdi, si offre la possibilità ai comuni di utilizzare la variante urbanistica che diventa il cappello normativo in grado di coprire eventuali abusi commessi attraverso la presentazione di una domanda di sanatoria. La norma prevede, inoltre, anche il trasferimento «della capacità edificatoria e ricettiva delle strutture collocate in ambiti inidonei; il riconoscimento di incentivi anche volumetrici o fiscali per gli interventi appena indicati». Chi abbatte e ricostruisce una struttura in un'altra area, anche se in parte non sanata, ha la possibilità di avere la disponibilità di maggiori volumetrie e «realizzazione dei parcheggi pertinenziali in piani interrati senza che gli stessi, fino alla quota minima prescritta dalla legge o dal piano, siano conteggiati negli indici di edificabilità della nuova costruzione», si legge ancora nel documento.
I Verdi preannunciano battaglia, visto che il progetto dovrebbe diventare legge in settimana. «È la stessa norma che portò la regione Sicilia nel 2016 su proposta del presidente Rosario Crocetta ad approvare un condono edilizio poi dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale con sentenza n.232 del 2017», dicono Angelo Bonelli, Mattia Badiali, Elena Grandi che guidano i Verdi. La Consulta, nella sentenza citata, parlava di disposizioni che configuravano «un surrettizio condono edilizio». A giugno il vicesegretario del partito democratico Andrea Orlando, dopo una campagna dei Verdi e degli ambientalisti, ha contribuito a bloccare un condono analogo che era finito nel decreto semplificazioni. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, quando ha spiegato il ritiro di quell'articolo, ha parlato di una proposta arrivata dal presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini che ha risposto immediatamente: «Né la Conferenza delle Regioni, né tantomeno il suo presidente Bonaccini hanno mai chiesto misure o interventi per un condono edilizio». Ora, però, arriva questo progetto di legge contestato.
Dalla regione replicano che non c’è alcun condono edilizio, ma solo «un aiuto amministrativo ai Comuni per i condoni approvati con le leggi statali attraverso un percorso amministrativo nel pieno rispetto della disciplina vigente». Il riferimento è all’articolo 32, ma sul 33, quello fortemente contestato dai Verdi dallo staff del presidente Bonaccini non riceviamo risposta. Abbiamo chiesto un commento anche alla vicepresidente Elly Schlein, alla fine ci risponde Igor Taruffi, capogruppo di Emilia Romagna coraggiosa. «Il progetto di legge è in discussione e lo stiamo esaminando, non è stato ancora approvato, la discussione terminerà mercoledì mattina. Abbiamo già eliminato due articoli che riguardavano la legge urbanistica regionale, altri li abbiamo modificati con il voto favorevole anche del M5s. Non escludo che possano esserci ulteriori modifiche. È una misura che ha come termine il prossimo anno ed è esclusivamente finalizzata agli interventi di riqualificazione».
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