Dall'indagine patrimoniale è emersa la grave carenza di liquidità in cui si trovava Silvana Saguto e il suo nucleo familiare e anche che la principale fonte di reddito di Lorenzo Caramma, suo marito, era costituita dai compensi percepiti da Gaetano Cappellano Seminara come libero professionista e come amministratore giudiziario.
Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni. Potete seguirlo su questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Questa serie è dedicata alla vicenda di Silvana Saguto, la giudice del Tribunale di Palermo che gestiva i beni sequestrati alla mafia finita al centro di un’indagine partita nel 2015 dalla procura di Caltanissetta. Nella condanna di primo grado i magistrati hanno accertato scambi di favori e di soldi tra la Saguto, avvocati e amministratori giudiziari.
Dalla testimonianza di Roberto Sorino (maresciallo della Guardia di Finanza di Palermo) è emerso che il nucleo di Polizia Tributaria che ha eseguito le indagini, per verificare l'ipotesi accusatoria, ha, in primo luogo, compiuto degli accertamenti penetranti sui conti correnti bancari della famiglia Caramma-Saguto.
L'esito dell'indagine patrimoniale deve essere qui riportata poiché dimostra, da un lato, la grave carenza di liquidità in cui si trovava Silvana Saguto e il suo nucleo familiare nel periodo in contestazione e, dall'altro lato, come la principale fonte di reddito di Lorenzo Caramma risultava costituita dai compensi percepiti da Gaetano Cappellano Seminara come libero professionista e come amministratore giudiziario.
Gli accertamenti bancari hanno riguardato il periodo dal 1.1.2006 al 17.11.2015 ed hanno avuto ad oggetto i conti correnti dei coniugi Lorenzo Caramma e Silvana Saguto, dei loro tre figli e dei genitori di entrambi i coniugi.
L’indagine della Guardia di Finanza
[…] Nel complesso, secondo la ricostruzione compiuta dalla Guardia di Finanza, nel periodo preso in considerazione vi sono state entrate pari ad € 3.117.598,98 ed uscite pari ad€ 3.154.156, 17, con un saldo negativo pari ad € 36.557,19.
Dagli accertamenti di natura bancaria svolti è emerso, dunque, un costante differenziale negativo, derivante da tutta una serie di spese di varia natura non adeguatamente supportate dalle entrate.
Peraltro, come precisato dal maresciallo Sorino all'udienza del 17.10.2018, tra le entrate sono stati inseriti anche i finanziamenti contratti con gli istituti di credito: il 24 aprile 2007 è stato stipulato, con Banca Nuova, un mutuo di 15 anni dell'importo di 110 mila euro; nel 2009 è stato erogato dall'Unicredit un altro finanziamento per un importo di euro 29.619,65; nel 2010 un ulteriore finanziamento, erogato alla famiglia Saguto-Caramma da Prestinuova S.p.a., di euro 79.251,94; nel 2011 un ulteriore finanziamento, ancora da Prestinuova, dell'importo di euro 88.296, 67, nel 2012 è stato contratto un mutuo ipotecario di 20 anni, con Banca Nuova, dell'importo di 150 mila euro, in parte utilizzati per estinguere il mutuo contratto con Banca Nuova nel 2007, e infine, nel 2014, è stato erogato un altro finanziamento da Banca Nuova, dell'importo di 83 mila euro.
Nel medesimo periodo temporale sono pervenute sui conti correnti dei coniugi Caramma Saguto delle somme di denaro provenienti dai genitori di quest'ultimi (Vittorio Saguto, padre di Silvana, La Marca Maria, madre di Silvana Saguto e da Fortunata Lucchese, madre di Lorenzo Caramma), per un totale di 43.800 euro.
Sono stati accertati, inoltre, dei versamenti in contanti dal 2006 al 2015 (il primo versamento del 10 marzo 2006, l'ultimo del 5 agosto 2015) per un totale di 140.180 euro.
Segnatamente, il maresciallo Roberto Sorino ha precisato che nel 2006 sono stati versati in contanti sui conti correnti della famiglia Caramma-Saguto complessivamente euro 26.270 euro.
Dal 2007 al 2012 i versamenti in contanti si sono interrotti (solo tre operazioni nel 2009), per poi riprendere nel 2013, anno in cui sono stati versati in contanti 9.750 euro, mentre nel 2014 sono stati versati euro 57.800 e nel 2015, fino al mese di agosto, euro 38.600.
E' stato accertato, altresì, che Lorenzo Carnmma, ingegnere meccanico, nel periodo in contestazione, ha svolto l'attività di insegnante in un istituto scolastico di Palermo, ha effettuato consulenze per le autorità giudiziarie ed ha svolto l'attività di coadiutore in diverse amministrazioni giudiziarie gestite dall'avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
I versamenti a favore del marito
[…] Il maresciallo Sorino ha segnalato, inoltre, alcuni versamenti disposti dall'avvocato Cappellano Seminara nei confronti di Lorenzo Caramma e dei quali non erano state trovate le fatture corrispondenti. In particolare:
- il 4 marzo 2008, sul conto corrente numero *********, intestato a Caramma Lorenzo e a Saguto Silvana presso la Banca Nuova, è stato versato l'assegno bancario numero ***********, di euro 10 mila, emesso da Cappellano Seminara e tratto sul conto corrente acceso presso la Banca Monte dei Paschi di Siena.
- in data 20 agosto 2007, sul conto corrente numero **********, intestato a Caramma Lorenzo e a Saguto Silvana, presso l'Unicredit, è stato accreditato un bonifico bancario di euro 3 mila, disposto da Cappellano Scminara Gaetano, e avente come causale "acconto liquidazione Lombardoz".
Gli inquirenti collegavano il termine Lobardoz al procedimento penale a carico di Lombardozzi Cesare più altri in cui l'amministratore era Cappellano Seminara e, tra i coadiutori, vi era Caramma Lorenzo.
In quel procedimento penale il giudice aveva autorizzato la liquidazione per l'importo di 5.000 euro oltre IVA e contributi previdenziali e il 5.2.2011 Lorenzo Caramma aveva emesso la fattura n. 12 nei confronti di Cappellano Seminara per l'importo di euro 5.240 che veniva pagata mediante accredito sul conto corrente n. 300544582, intestato a Caramma Lorenzo e Saguto Silvana presso l'Unicredit il 9.2.20 l l. Nel pagamento non si era tenuto conto dell'acconto di 3.000 euro già corrisposto il 20.8.2007.
Le risultanze dell'attività di indagine bancaria della Gm1rdia di Finanza in ordine alla costante carenza di liquidità sui conti correnti dei coniugi Caramma Saguto hanno trovato sicuro riscontro negli esiti dell'attività di ascolto.
Le conversazioni telefoniche ed ambientali captate hanno, invero, offerto prove inequivocabili della situazione di crisi economica in cui versava il nucleo familiare Saguto/Caramma e del ruolo di Cappellano Seminara come fonte di approvvigionamento di denaro per far fronte alla crescente situazione di indebitamento.
In particolare, i colloqui intercettati, come meglio si esporrà in seguito, hanno consentito di ricostruire nel dettaglio l'episodio della consegna di denaro in contanti alla Saguto da parte di Cappellano Seminara il 30 giugno 2015, episodio che è indicativo del livello di confidenza che nel corso degli unni aveva raggiunto il rapporto tra i due imputati ed è, quindi, idoneo a fornire una chiave di lettura di tutti i fatti in contestazione […].
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