Il diritto di diventare cittadini italiani sulla base della stirpe è un concetto molto caro al governo Meloni. Si è trasformato in un business enorme che intasa comuni e tribunali, e ingrassa agenzie soprattutto in Brasile. Intanto gli stranieri che sono nati, vivono e lavorano in Italia sono costretti a una corsa ostacoli per diventare cittadini
I paradossi della legge italiana sulla cittadinanza: da un lato prevede un percorso ad ostacoli per gli stranieri extracomunitari che sono nati, vivono e lavorano in Italia e aspirano alla nostra cittadinanza e al contempo permette a oltre 60 milioni di italo-discendenti nel mondo di diventare cittadini italiani, grazie al principio dello iure sanguinis, senza limiti generazionali e senza obbligo di dimora in Italia. PresaDiretta è andata in Brasile, dove vivono oltre 30 milioni di italo-discendenti, e manderà in onda il lungo servizio domenica 9 marzo a partire dalle 21.20 (alle 20.30, invece, inizierà l’anteprima con un approfondimento di Riccardo Iacona sui femminicidi).
L’inchiesta, firmata da Francesca Nava in collaborazione con Emiliano Guanella, svela il legame profondo tra Italia e Brasile, raccontando da un lato le storie di chi mantiene viva la cultura italiana a migliaia di chilometri di distanza e dall’altro il fenomeno sempre più diffuso della corsa al passaporto italiano, che sta diventando un vero e proprio business milionario.
Un passaporto italiano? Fino a 10mila euro
Se in alcune comunità nel sud del Brasile l’identità italiana è custodita come un tesoro di famiglia, a San Paolo il passaporto italiano è sempre più ambito, dal momento che consente l'entrata in 192 paesi senza visto. Nei consolati italiani le file per ottenere la cittadinanza possono durare anche 12 anni, ecco perché in rete spopolano centinaia di agenzie specializzate, che promettono in tempi brevi la cittadinanza italiana con pacchetti “all inclusive”: ricerche genealogiche, avvocati specializzati, documentazione tradotta e ricorsi nei tribunali italiani. Il costo? Dai cinque ai diecimila euro.
Un prezzo che molti sono disposti a pagare per poter studiare, lavorare e viaggiare in Europa senza restrizioni. Il consolato italiano di San Paolo ha registrato nel 2024 un record di 45.000 nuove iscrizioni all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero. La stragrande maggioranza dei nuovi cittadini, molti dei quali rivendicando un antenato emigrato in Brasile anche 150 anni fa, non parla italiano e spesso non conosce nemmeno la geografia e la cultura del nostro Paese.
Per alcuni, il passaporto italiano è un legame con il passato; per altri, una via di fuga da un Brasile sempre più diseguale e instabile, dove sicurezza e opportunità sono riservate a pochi. Presadiretta racconta le due facce di questa storia e gli effetti devastanti che l'incremento di richieste di cittadinanza italiana, in larga parte di brasiliani, stanno avendo su comuni e tribunali, soprattutto del nord Italia. Si stima che nel 2023 le cittadinanze iure sanguinis riconosciute in Italia siano state oltre 190mila.
Che cosa vuol dire davvero essere cittadino italiano?
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