Le positività di Paul Pogba e della tennista Simona Halep riaccendono l’attenzione sul loro abuso. L’Associazione medici endocrinologi (Ame) da anni conduce una battaglia per limitarne l’utilizzo per migliorare le performance, ma il mercato va nella direzione opposta. La pratica è molto comune anche tra gli amatori.
La caduta degli dei causa sempre un frastuono assordante. Diventano umani, vulnerabili, scissi dalla loro grandezza. Si ritrovano senza superpoteri. Paul Pogba lo certifica, ancora una volta. La positività al testosterone è l’ultimo atto dei tormenti del francese tra beghe extra-calcio e qualche intoppo di troppo. Sarà assolto o condannato, come è successo a Simona Halep. La tennista ex numero uno al mondo, squalificata per quattro anni per essere risultata positiva al Roxadustat, agente dopante del sangue, e per irregolarità nel passaporto biologico: farà ricorso al Tas di Losanna. La lotta per la sua verità è sostenuta a denti stretti anche da Jean-Claude Alvarez, consulente contattato dalla campionessa romena per nuove analisi: «Stiamo condannando una donna innocente. Con quei valori, non è possibile che abbia assunto Roxadustat in modo efficace», ha spiegato il professore a L’Équipe, imputando i rilevamenti della sostanza nelle urine al trattamento con un supplemento al collagene.
Atleti diversi
Pogba e Halep sono atleti diversi in mondi diversi, incatenati da un filo rosso che collega i loro sogni vivi, in attesa dei verdetti della giustizia. Entrambi si difenderanno, cercheranno di preservare una carriera straordinaria dall’epilogo più buio affermando la tesi della contaminazione. Ecco, la contaminazione. Non è affatto raro che i professionisti assumano un gran numero di farmaci o integratori che promettono in etichetta una cura scrupolosa delle sostanze che li compongono, ma che a volte contengono anche anabolizzanti, efedrina, diuretici o addirittura anfetamine. Insomma, il rischio di un’adulterazione involontaria nei processi di produzione esiste ed è provata da controlli sugli sportivi e da diversi studi.
L’Associazione medici endocrinologi (Ame) da anni conduce una battaglia per limitarne l’utilizzo massivo per migliorare le performance, ma il mercato va nella direzione opposta. La pratica è molto comune anche tra gli amatoriali, che negli ultimi anni hanno fatto registrare una vera e propria impennata di consumi.
Le vendite in Italia ci collocano al primo posto in Europa per l’acquisto di complementi alimentari con il 26% del market share e con un tasso medio annuo di crescita del 9,5%. Nel 2025 si stima che le vendite arriveranno a sfiorare i 5 miliardi di euro in un giro d’affari globale che ne vale 150. Il trend, quindi, è in salita costante e permette ad aziende e investitori di impiegare i loro capitali su un campo dalle prospettive rosee.
Dalle palestre ai campetti, il passaparola porta atleti giovani e inesperti a comprare sottobanco sempre più pillole magiche, senza controllo medico e supporto scientifico ai reali benefici sulle performance – gli studi hanno dato esiti spesso discordanti. Il settore si è consolidato con un’opera di marketing ampia e mirata: la televisione fa il suo, ma il boom avviene sul web dove gli influencer sponsorizzano i prodotti con video brevi ed efficaci. Di bell’aspetto, amanti del fitness, sorridenti e stupiti da ciò che ingurgitano, sono pronti a propinare codici sconto, prezzi stracciati e link in descrizione che inducono all’acquisto immediato. Il conto, però, lo paga la salute: insufficienza renale, danni epatici, ipotensione, sincope e disidratazione sono solo alcuni dei problemi che potrebbe patire un consumatore abituale e inconsapevole nel lungo periodo.
Ovviamente, molti integratori non sono da demonizzare, se usati sotto controllo medico e senza abusi. Neppure il testosterone, se prescritto per trattare l’ipogonadismo o per una terapia ormonale sostitutiva, ad esempio, o il Roxadustat, farmaco anti-anemia. Si usano come cura, non sono scorciatoie fitness. Pogba e Halep, allora, sono punte visibili di un iceberg più grande e sommerso, su cui il mondo dello sport si sta schiantando a tutta forza. Tornare a privilegiare la salute e allontanare il perfezionismo è l’unica strada per non annegare. Anche perché i superpoteri non esistono, le favole sì. E anche gli errori fatali.
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