La storica posizione espressa in un lungometraggio presentato alla Festa del cinema di Roma. Nel documentario Bergoglio chiede una legge: «Sono figli di Dio». Nel 2018 parlando con una vittima di abusi del clero gli ha detto: «Non importa che tu sia gay, Dio ti ha fatto così e ti ama in questo modo»
Jorge Mario Bergoglio è a favore delle unioni civili. L'endorsement è arrivato con il documentario Francesco firmato da Evgeny Afineevsky e presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, diretto da Antonio Monda, fratello del direttore dell'Osservatore Romano, Andrea.
Nel lungometraggio il Papa dice: «Le persone omosessuali hanno il diritto di stare in famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere cacciato o reso infelice per questo». Lo dice in spagnolo, chiedendo esplicitamente «una legge sull'unione civile» e ricordando di essersi battuto in passato per questo. Tra i protagonisti del documentario c'è Juan Carlos Cruz, vittima cilena di abusi sessuali del clero. Cruz, che è omosessuale, racconta che durante i suoi primi incontri con il papa nel maggio 2018, Francesco rassicurò dicendo: «Non importa che tu sia gay, Dio ti ha fatto così e ti ama in questo modo».
Bergoglio nel documentario approfondisce tutti i temi più cari al suo pontificato: l'ambiente, la povertà, le migrazioni, la disuguaglianza razziale e di reddito, le discriminazioni.
Questa non è la prima volta che Bergoglio apre alle unioni civili tra coppie omosessuali, ma questa volta lo fa da Papa. Le aveva approvate da arcivescovo di Buenos Aires come alternativa ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, eppure, sulla questione, non si era mai espresso pubblicamente da Pontefice. L'appoggio del successore di Pietro è più concreto che morale e chiede che le coppie gay siano tutelate legalmente.
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