«Le vite del presidente Raisi e del ministro degli Esteri Amir-Abdollahian sono a rischio». Lo hanno confermato a Reuters funzionari iraniani, mentre la tv di stato invita «alle preghiere»
«Le vite del presidente Raisi e del ministro degli Esteri Amir-Abdollahian sono a rischio». Lo hanno confermato a Reuters funzionari iraniani, mentre la tv di stato invita «alle preghiere».
Il ministro degli Interni iraniano ha confermato che uno dei tre elicotteri che componevano il convoglio presidenziale ha avuto un brusco atterraggio, a causa a quanto pare della fitta nebbia e delle condizioni meteorologiche avverse. Gli altri due elicotteri sono arrivati in condizioni di sicurezza a destinazione, cioè a Tabriz. Il presidente Ebrahim Raisi si trovava proprio sull’aereo colpito dall’incidente.
Decine di squadre di soccorso, dotate anche di droni, sono state inviate nella regione dove si suppone si trovi l’elicottero, che comunque non è ancora stato reperito. Sarebbe «bruscamente atterrato» vicino alla zona di Sungun, nota per ospitare una delle più grandi miniere di rame iraniane, e che è a circa cento chilometri da Tabriz, la città dove il presidente e il ministro degli Esteri – al momento dispersi – erano diretti.
Ma neppure i soccorsi riescono ad arrivare esattamente nel punto dell’incidente, perché la forte nebbia ne ostacola l’intervento.
L’ayatollah è presidente dal giugno del 2021. Ebrahim Raisi aveva visitato oggi l'Azerbaigian orientale, per inaugurare assieme al suo omologo azerbaigiano Ilham Aliyev una diga al confine tra i due paesi.
Durante la conferenza stampa congiunta aveva ribadito che per lui «la Palestina è la questione prioritaria per il mondo musulmano, e i nostri due popoli sosterranno sempre quello palestinese e di Gaza». L’ayatollah è presidente dal giugno del 2021.
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