Il primo oro per l'Italia è arrivato dal nuoto, lo sport che fino a vent'anni fa non ne aveva ancora portato nessuno. C'è riuscito Nicolò Martinenghi nei 100 rana, proprio lo stile che nel 2000 aveva visto vincere Domenico Fioravanti. Una vittoria strana, inattesa, arrivata nel giorno di tre grandi delusioni, l’uscita di scena senza nulla in pugno di alcune figure attese sul podio: il pugile Aziz Abbes Mouhiidine, la judoka Odette Giuffrida, le fiorettiste Arianna Errigo e Alice Volpi.

ANSA

Martinenghi non aveva fatto una grande impressione né in batteria né in semifinale. Ha virato ai 50 metri al terzo posto in 27.34, nella seconda vasca si è portato sulla linea di Adam Peaty, il britannico che puntava alla terza medaglia d'oro di fila dopo alcuni anni difficili, trascorsi in disparte, senza nuotare, per riprendersi la serenità mentale che aveva sentito venir meno.

Martinenghi lo ha bruciato al tocco sulla piastra. Ci sono stati solo 8 centesimi di distanza fra lui e il quarto posto, il tedesco Imoudu, otto centesimi cioè fra l'oro e il niente, in una vasca scavata dentro uno stadio di rugby per risparmiare, per non dover costruire una piscina daccapo. Ma una vasca che non sta aiutando le grandi prestazioni cronometriche, finora non c’è stato neppure un record del mondo.

Negli ultimi anni molti nuotatori sono scesi sotto i 59 secondi in questa gara, e invece il quadriennio si chiude con un oro olimpico da 59.03.
«Non conta il tempo – ha detto Martinenghi – non conta come stai, conta saper cogliere il momento giusto. Non canto l'inno sul podio, non per menefreghismo, per scaramanzia, mi pare incredibile aver vinto qui davanti alla mia famiglia, la mia ragazza, non so cosa dire».

Domani Thomas Ceccon in finale dei 100 dorso con il secondo miglior tempo in semifinale, Benedetta Pilato in finale dei 100 rana con il settimo crono. 

ANSA

Martinenghi ha 24 anni, varesino, tifoso di basket e della squadra della sua città. Aveva anche iniziato a giocare a pallacanestro seguendo suo padre. È stato campione d'Europa e campione del mondo, a Tokyo aveva vinto il bronzo. Racconta di adorare lo shopping e gli aperitivi con gli amici. La famiglia possiede un laboratorio di gioielleria, papà Samuele fa l'orafo. Era una profezia, non lo sapevamo.

© Riproduzione riservata