Il tribunale di Milano ha archiviato la querela di Matteo Salvini a danno di Ilaria Cucchi dopo che quest’ultima lo definì «uno sciacallo» che parlava «sotto gli effetti del mojito». Per i giudici si è trattato di diritto di critica
Nessuna diffamazione ma solo diritto di critica quello esercitato da Ilaria Cucchi nei confronti di Matteo Salvini. La vicenda risale a quando il leader del Carroccio ha querelato Ilaria Cucchi al tribunale di Milano dopo che quest’ultima lo aveva definito uno «sciacallo fuori dal mondo» e che parlava «evidentemente ancora sotto gli effetti del Mojito».
Le dichiarazioni di Ilaria Cicchi erano state pronunciate dopo la sentenza di condanna della Corte d’Assise di Roma a 12 anni per i carabinieri accusati dell’omicidio di suo fratello. Dopo la sentenza, Matteo Salvini ha commentato la sentenza dicendo: «Questo testimonia che la droga fa male sempre e comunque».
Parole che hanno scatenato sdegno, polemica e la risposta di Ilaria Cucchi finita al vaglio dei giudici. Tuttavia, il verdetto della corte è chiaro e lo spiega la stessa Cucchi in un post su Facebook in cui ricapitola la vicenda. Il tribunale «ha ritenuto che le mie espressioni, sicuramente molto forti, fossero tuttavia giustificate e ‘pertinenti' al contesto. Insomma il Giudice ha ritenuto che io ho esercitato in maniera più che legittima il mio diritto di critica, il senatore Matteo Salvini se ne faccia una ragione».
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