Non si placano i roghi che da sabato stanno devastando la zona della provincia di Oristano, nella parte occidentale della Sardegna. Oltre 400 persone hanno lasciato le loro case. Il governatore Solinas chiede fondi a Draghi. Allarme di Coldiretti: «Conto da pagare sarà pesantissimo per le aziende agricole e per il patrimonio ambientale»
Non si placano i roghi che da sabato stanno devastando la zona della provincia di Oristano, nella parte occidentale della Sardegna. Da ieri sera i vigili del fuoco stanno combattendo contro le fiamme che sono arrivate a lambire le abitazioni: l'incendio boschivo è partito da Bonarcado, e complice le alte temperature e il forte vento, si è propagato fino all'abitato dei paesi vicini costringendo centinaia di residenti a scappare dalle proprie case, mentre il fuoco divorava ettari di terreno, uccidendo anche animali e greggi soprattutto tra il Montiferru e la Planargia, polmone verde tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura.
In mattinata le fiamme sono arrivate a lambire la Borgata Marina di Porto Alabe, nel territorio di Tresnuraghes, costringendo il sindaco Giovanni Mastinu a firmare l'ordine di evacuazione per la zona turistica. Mentre i soccorsi cercano di domare le fiamme, il governatore Christian Solinas lancia un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi, invocando aiuti economici immediati.
Protezione civile chiede aerei all’Ue
Il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato il meccanismo europeo di protezione civile per chiedere agli altri paesi dell'Ue l'invio in Italia di velivoli che possano contribuire a spegnere gli incendi in Sardegna. Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio ha riunito l'unità di crisi del dipartimento e sta seguendo la situazione in stretto contatto con le autorità locali.
«È stato attivato il meccanismo di protezione civile per canadair dall'estero: due sono in arrivo dalla Francia, che ringrazio ufficialmente», ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. «Sono in contatto con il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha tutto il nostro sostegno. Continuiamo a seguire gli sviluppi con grande attenzione. Massima vicinanza alla popolazione locale. Forza Oristano, forza Sardegna!»
Scano di montiferro, fiamme a ridosso del centro abitato
Fiamme a ridosso del centro abitato a Scano di Montiferro, nell'oristanese sconvolto da ieri sera dalle fiamme. Le squadre dei vigili del fuoco sono state schierate a protezione delle strutture e abitazioni nel tentativo di arrestare l'avanzare dell'incendio: si sta provvedendo al rifornimento idrico, allo spegnimento dei focolai e al salvataggio del bestiame all'interno delle numerose aziende agricole. I vigili del fuoco di Sassari stanno operando con squadre di rinforzo boschivo.
Salinas chiede aiuti economici a Draghi
«Non è ancora possibile effettuare una stima dei danni causati dagli incendi ancora in corso nell'oristanese, ma si tratta di un disastro senza precedenti. Diecimila ettari di vegetazione distrutti, aziende e case bruciate, bestiame ucciso. La macchina della regione è interamente mobilitata: 7.500 uomini, 20 mezzi aerei (7 canadair e 13 elicotteri) sono impegnati senza sosta per affrontare un momento drammatico per tutta la Sardegna», ha detto il presidente della regione, Christian Solinas.
«Chiediamo al governo – ha continuato – un sostegno economico immediato per ristorare i danni e aiutare le comunità colpite a ripartire. Scriverò al presidente Draghi, prosegue, per chiedere anche che una quota del Pnrr sia subito destinata alla regione per un grande progetto di riforestazione, che rimargini queste terribili ferite».
Oltre 400 sfollati
Complice le alte temperature e il vento, le fiamme non danno tregua: nella notte il fuoco ha lambito le case di Cuglieri, costringendo la popolazione a evacuare. L'incendio ha riguardato il Montiferru e la Planargia, polmone verde tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura: circa 400 le persone che hanno lasciato le loro abitazioni. Ora il fronte più a rischio è quello di Porto Alabe con le fiamme che sono arrivate quasi sulle abitazioni.
Non solo Oristano
Continuano intanto le operazioni di spegnimento negli altri comuni devastati dalle fiamme. Squadre a terra e velivoli della flotta aerea del Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono impegnati da stamattina per domare l'incendio di vegetazione che partito da Bonarcado,e spinto dal forte vento, si è propagato fino all'abitato di Santu Lussurgiu, dove le squadre a terra dei Vigili del Fuoco hanno evacuato in via precauzionale 60 persone.
Sul posto stanno operando cinque canadair, un elicottero e numerose squadre a terra, tra cui rinforzi dai vicini comandi di Cagliari e Sassari, che sono schierate a protezione delle abitazioni a Santu Lussurgiu. Vigili del fuoco sono al lavoro anche a Bonacardo a terrae col supporto aereo di 3 canadair e 1 elicottero AW-139 Drago VF 144.
Solinas: «Ore drammatiche»
«Viviamo con preoccupazione, angoscia e immenso dolore queste ore drammatiche – ha detto il presidente della regione, Christian Solinas – nelle quali le fiamme minacciano, ancora una volta, l'incolumità dei cittadini, le loro proprietà, e il nostro prezioso patrimonio ambientale. Sono vicino con la più profonda partecipazione ai sindaci e a tutti i cittadini dei territori colpiti, e a tutti coloro che sono impegnati con abnegazione nella lotta a questa emergenza che ci minaccia in modo vile e violento».
«Siamo impegnati – ha concluso Solinas – a ricercare le cause ed i responsabili di questo disastro oltre che a verificare i margini per ristorare gli ingenti danni subiti dalle comunità colpite. È una vera e propria catastrofe quella che si sta consumando in queste ore in Sardegna dove si prevede un’altra giornata da inferno. Oltre ai comuni, assediati dalle fiamme sono anche le campagne con gli allevatori impegnati in una corsa contro il tempo anche durante la notte per recuperare gli animali, alcuni dei quali stati raggiunti dalle fiamme. I danni sono già ingenti: oltre a pascoli e recinzioni e il patrimonio boschivo, in alcuni casi si sono persi anche gli animali, capannoni fienili con le scorte di foraggio e altre strutture e mezzi. Alcune sono rimaste senza acqua e corrente elettrica. Ma in questo momento siamo ancora in piena emergenza».
L’allarme di Coldiretti sulle campagne
«Ancora una volta stiamo vivendo un disastro ambientale ed economico che purtroppo sta interessando anche i centri abitati oltre che il mondo delle campagne - commentano i presidenti di Coldiretti Oristano e Nuoro-Ogliastra Giovanni Murru e Leonardo Salis -. Stiamo monitorando, con i direttori, i nostri presidenti e segretari di zona, le singole situazioni e siamo vicini a tutte le aziende agricole e ai cittadini che hanno e stanno vivendo momenti difficili. Chiediamo a tutti massima cautela. Adesso è il tempo dell’emergenza e ringraziamo tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento coordinati dalla Protezione civile per il lavoro che stanno facendo. Sappiamo già purtroppo che il conto da pagare sarà pesantissimo per le aziende agricole e che stiamo perdendo un patrimonio ambientale prezioso che ci vorranno decenni per recuperarlo».
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