La 26enne, di origini albanesi, stava lavorando in un'azienda agricola di Boscone Cusani, nel comune di Calendasco. Stando a una prima ricostruzione, sarebbe rimasta impigliata per i capelli nel meccanismo di una pompa per l'estrazione dell'acqua di irrigazione da un pozzo
Una ragazza di 26 anni è rimasta vittima, questa mattina, di un incidente sul lavoro e ora versa in condizioni gravi, in prognosi riservata, all'ospedale Maggiore di Parma.
La giovane, di origini albanesi, stava lavorando in un'azienda agricola di Boscone Cusani, nel comune di Calendasco, in provincia di Piacenza. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l'operaia agricola sarebbe rimasta impigliata per i capelli nel meccanismo di una pompa per l'estrazione dell'acqua di irrigazione da un pozzo. Tuttavia, sono ancora in corso gli accertamenti dei carabinieri intervenuti sul posto, insieme al 118 e ai vigili del fuoco.
Sul posto è arrivata un'ambulanza e un'autoinfermieristica, poco dopo è arrivata anche l'eliambulanza che l'ha poi trasportata d'urgenza in ospedale.
L'allarme dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil di Piacenza hanno diffuso una nota in cui dicono di essere preoccupati per le condizioni della 26enne. «La campagna nazionale e regionale promossa con lo slogan Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro sarà prolungata perché la situazione delle morti di lavoratori e degli incidenti in agricoltura, nei cantieri e in fabbrica è diventata un’autentica emergenza, impossibile da mettere in secondo piano», affermano i sindacati, che chiedono all'unanimità che vengano fatti accertamenti sulla dinamica dell'incidente, perché «in tutti i luoghi di lavoro devono essere applicate e rispettate le misure normative e contrattuali previste, altrimenti non si puo’ più parlare di incidenti sul lavoro, ma di una strage consapevole che ha dei responsabili», concludono.
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