L’inchiesta della procura di Agrigento, condotta dalla direzione investigativa antimafia, dai carabinieri e dalla finanza, denuncia l’esistenza di una presunta associazione a delinquere in seno alla gestione della società Girgenti Acque
Gianfranco Miccichè, presidente del consiglio regionale siciliano, ex deputato di Forza Italia, è indagato per violazione della legge sul finanziamento ai partiti. L’inchiesta della procura di Agrigento, condotta dalla direzione investigativa antimafia, dai carabinieri e dalla finanza, denuncia l’esistenza di una presunta associazione a delinquere in seno alla gestione della società Girgenti Acque, spa che gestisce il servizio idrico integrato per la provincia di Agrigento.
Le forze dell’ordine hanno eseguito il fermo di 8 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la pubblica amministrazione, frode in pubbliche forniture, furto, ricettazione, reati tributari, societari e in materia ambientale ed altro.
Al vertice del sodalizio criminale l’imprenditore Marco Campione, già presidente del consiglio di amministrazione di Girgenti Acque e amministratore di fatto delle società “Gruppo Campione”. Campione, secondo gli inquirenti, ha messo in piedi un sistema di relazioni che incrocia politici, uomini delle forze dell’ordine, prefetti. Miccichè avrebbe ricevuto da Campione 8 mila euro in violazione della legge sul finanziamento perché la somma non sarebbe stata né deliberata né iscritta al bilancio della società per azioni. Non solo.
Vengono contestati anche contributi, per 25 mila euro, girati dalla società Hyrdotecne a Miccichè perché, anche in questo caso, la somma non sarebbe stata iscritta al bilancio. Nelle carte dell’inchiesta che Domani ha letto spunta anche il nome di Angelino Alfano, l’ex ministro dell’Interno non è indagato. Il padre, Angelo Alfano, ha chiesto, con successo, a Marco Campione l’assunzione di alcune persone segnalate.
Campione e la società Girgenti avevano un enorme problema relativo a rilascio della certificazione antimafia e si aspettavano un ‘favore’ visto che il ministro, Angelino, era il figlio di Angelo Alfano. Favore, mai riscontrato e mai arrivato.
«Nel presente procedimento penale, invece, non v’è alcuna traccia di un interessamento, anche minimo, da parte di Angelino Alfano (il ministro, ndr) alle richieste avanzate dal padre Angelo a Marco Campione», scrivono i pubblici ministeri della procura, guidati dal procuratore Luigi Patronaggio.
«Scopro di essere indagato per un finanziamento elettorale ricevuto, ma io ho comunicato tutti i finanziamento avuti, fino all'ultimo centesimo. Compreso quello di Girgenti Acque. Sono tutte fesserie. Ho qui davanti a me la delibera del 30 settembre del 2017. Bastava che la procura di Agrigento alzasse il telefono e mi chiamasse per chiedermelo e io avrei mostrato tutti i documenti necessari. Invece, adesso sono costretto ad andare ad Agrigento in procura per essere sentito. Poi, parliamo di lentezza della giustizia. In 27 anni che faccio politica prima o poi doveva succedere», dice Gianfranco Miccichè.
Tra gli 84 indagati c’è anche il deputato ex forzista, oggi in Italia viva, Francesco Scoma che risponde dello stesso reato in relazione ai fatti contestati a Miccichè.
© Riproduzione riservata