Il 1° giugno la procura di Crotone ha eseguito una serie di perquisizioni negli uffici di tre alti funzionari della guardia di finanza che sono indagati, insieme ad altre tre persone i cui nomi sono coperti da omissis, nell’ambito dell’inchiesta sul naufragio della Summer Love avvenuto il 26 febbraio scorso a Steccato di Cutro.

Nello specifico, sono state rivelate dalle indagini anomalie nei documenti redatti quella notte, a cui si sommano alcune contraddizioni sulla gestione del caso. La procura ritiene «che le modalità di redazione del giornale di chiesuola inducono a ritenere che le circostanze presenti alle pagine 37, 38, 39 e 40, verificatesi in momenti antecedenti al disastro, quindi in una situazione non di emergenza, siano state annotate successivamente ai fatti». Inoltre, dai server sarebbero anche assenti le comunicazioni audio tra gli ufficiali, che avrebbero utilizzato i loro telefonini privati, ora perquisiti dai carabinieri.

La procura indaga su eventuali responsabilità da parte delle autorità italiane nel ritardo dei soccorsi. Un’inchiesta a cui Domani ha collaborato insieme a Lighthouse Reports, Süddeutsche Zeitung, Le Monde, El Pais e Sky News mostra invece come siano stati sottovalutati tutti i segnali di pericolo non soltanto dalla guardia di finanza e dalla guardia costiera, ma anche da parte dell’Agenzia europea del controllo delle frontiere (Frontex) che aveva avvistato la Summer Love alle 22.26 e lo aveva segnalato alle autorità italiane.

Le menzogne

Secondo la procura, però, uno dei fatti più rilevanti è accaduto alle 23:49 del 25 febbraio, quando la finanza ha avvertito la guardia costiera di aver inviato in mare la motovedetta V. 5006 per intercettare la barca carica di migranti. In quel momento, la finanza era incaricata di compiere una missione di law enforcement, cioè di polizia e non di ricerca e soccorso in mare (Sar), nonostante le condizioni meteorologiche erano proibitive. Ma nelle carte il procuratore Capoccia a carico delle indagini ha scritto che in realtà la V. 5006 «lungi dall’essere in navigazione alla ricerca del target si trovava in realtà all’interno del porto di Crotone». Intorno alle 3:20, nei registri ufficiali della guardia di finanza si legge che la motovedetta è costretta a rientrare in porto per via del maltempo. Ma nessuna altra imbarcazione dei soccorsi esce a cercare la Summer Love.

Alle comunicazioni poco trasparenti, ai ritardi nei soccorsi, si aggiunge un ulteriore elemento di indagine. Secondo la procura, la finanza avrebbe intercettato la Summer Love alle 3:34 di quella notte, circa trenta minuti prima del naufragio in cui hanno perso la vita 94 persone. Un avvistamento che sarebbe stato omesso alla guardia costiera: «Anche noi dal radar...dal radar al momento non battiamo nulla», dice uno degli ufficiali della finanza finiti sotto indagine.

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