Nel 2020 sono diminuiti sia i titoli pubblicati, sia le tirature. A incidere l’emergenza sanitaria. In lieve aumento il numero dei lettori dai 6 anni in su, la maggior parte sono giovani e donne
La produzione di libri in Italia nel 2020 ha subito un leggero calo, ma è aumentata la quota dei lettori. Il 41,4 per cento delle persone dai 6 anni in su ha letto almeno un libro nell’ultimo anno, il 3 per cento in più rispetto al 2019. È quanto emerge dal nuovo rapporto Istat sulla produzione e lettura dei libri in Italia.
- Nell’anno in questione sono diminuiti sia i titoli pubblicati, meno 2,6 per cento rispetto al 2019, sia le tirature, meno 7,2 per cento. Le chiusure delle librerie, all’inizio del 2020, hanno causato un leggero aumento della quota di invenduto: nel 2020 il 24,8 per cento degli operatori del settore ha dichiarato giacenza e reso per oltre la metà dei titoli pubblicati.
- Nonostante il calo del fatturato, a differenza di altri settori nel panorama culturale e dello spettacolo, l’editoria «ha dimostrato una sostanziale tenuta» durante l’emergenza sanitaria, si legge nel rapporto. E, considerata la chiusura delle attività commerciali, la vendita è stata dirottata verso gli store online italiani e le librerie indipendenti, rispettivamente del 63,5 per cento e del 59,5 per cento.
- Il 73,6 per cento dei lettori legge solo libri cartacei, lo 0,3 per cento ascolta solo audiolibri e il 9,4 per cento legge solo e-book o libri online. I lettori che usano più di un supporto invece sono il 16,6 per cento. Sono i giovani a leggere di più e continua a esistere un divario rilevante tra lettrici (il 46,4 per cento) e lettori (il 36,1 per cento).
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