Stavano lavorando al montaggio del palco: per quattro ditte, tutte nel settore del facchinaggio, l’ispettorato del lavoro ha emesso provvedimenti di sospensione dell’attività. Ma non solo: sono state riscontrate diverse criticità per quanto riguarda la sicurezza nell’area di lavoro
Ancora polemiche sul Jova Beach Party: durante i controlli dell’ispettorato del lavoro sono stati trovati 17 lavoratori in nero. Erano impegnati nell’allestimento del palco a Lido di Fermo. È lo stesso ispettorato del lavoro di Ascoli Piceno che lo ha fatto sapere in una nota. Spiega che ieri, assieme ai militari del Nil e al Servizio prevenzione della Asur dell’Area Vasta 4 di Fermo, hanno effettuato un’ispezione nell’area concerti. Nel corso dell’ispezione sono state controllate 19 aziende, nessuna delle quali con sede legale nella provincia di Fermo.
Dei 55 lavoratori di cui sono state acquisite informazioni, 17 – sia italiani sia stranieri – erano appunto in nero. Nei confronti delle quattro ditte per cui operavano, tutte appartenenti al settore del facchinaggio, l’Ispettorato del lavoro ha emesso altrettanti provvedimenti di sospensione dell’attività, con decorrenza immediata.
Ad altre tre ditte operanti nel settore dell’allestimento delle luci sono stati contestati provvedimenti di somministrazione illecita di manodopera. Ma non solo: sono state riscontrate diverse criticità per quanto riguarda la sicurezza nell’area di lavoro.
Il Jova Beach Party è probabilmente il tour più importante dell’estate italiana: è iniziato il 2 luglio sulla spiaggia di Lignano Sabbiadoro e nel corso dell’estate continuerà a riempire le spiagge italiane. È stato però molto criticato per i danni ambientali che ha causato in diverse località.
E questo anche se nella comunicazione dell’evento è stato dato molto spazio alla sostenibilità, coinvolgendo anche il Wwf fra i partner.
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