Cesare Mevoli, consigliere comunale di Brindisi, ha pubblicato una serie di post, attaccando anche la sorella di Giulia Cecchettin. E lancia la tesi che i veri uomini fanno a cazzotti e non uccidono le donne
Gli uomini che uccidono le donne sono troppo femminili, non hanno mai «fatto una scazzottata». Per questo commettono delitti. La tesi è quella del consigliere comunale di Fratelli d’Italia al Comune di Brindisi, Cesare Mevoli, che ha deciso di tirare fuori il peggio dell’armamentario reazionario per commentare l’uccisione di Giulia Cecchettin. Lanciando una sorta di crociata social per veicolare le sue tesi «Guardateli, guardateli bene in faccia: i volti puliti, le sopracciglia curate, le spalline strette nelle loro camicette su misura, i braccini sottili, le manine intonse. Sono i figli della mascolinità tossica? Non crediamo proprio, questi sono i vostri uomini rieducati, decostruiti, femminilizzati», sostiene l’esponente pugliese del partito di Giorgia Meloni.
«Questi qua, pavidi e remissivi, probabilmente non hanno nemmeno mai partecipato ad una scazzottata – aggiunge Mevoli - ed è esattamente di questi ometti che dovete avere paura: gelosi, insicuri, invidiosi, spaventati, egocentrici, possessivi, isterici, incapaci di affrontare i problemi». Il suo sproloquio, quindi, prosegue, rivolgendosi alle donne: «Da questi qua non troverete un alleato, ma un limite alla vostra crescita. In questi qua non troverete le caratteristiche di un uomo, ma tutti i difetti di una complessa e femminilizzata personalità debole e remissiva. Questi qua, purtroppo, sono capaci di ammazzarvi per gelosia, possessione o invidia. Questi sono il prodotto marcio di una società che combatte il maschio forte, il patriarcato è una storiella che vi raccontano quelle orribili streghe sovrappeso coi capelli viola nei loro deliranti proclami. Combattete il maschio debole con le unghie e con i denti, combattete il femminismo col cervello».
L’attacco a Elena Cecchettin
Mevoli, però, si era già contraddistinto per essersela presa con Elena Cecchettin, sorella della giovane vittima di femminicidio. «La presenza a reti unificate di Elena Cecchettin è ormai ingombrante. La sua sovraesposizione mediatica, con attacco frontale a tutti gli uomini, unito a forte desiderio di repressione e di "educazione alternativa", è ormai quanto meno fortemente imbarazzante», aveva scritto Mevoli. «La sorella della sfortunata Giulia sale in cattedra e senza che nessuno glielo chieda, colpevolizza e detta le regole che tutti gli uomini devono pedissequamente osservare. È lei che, arbitrariamente, lo ha deciso».
Parole che hanno provocato la reazione del Pd locale. «Quando un consigliere comunale, un pubblico ufficiale, scrive che gli uomini che commettono femminicidi non sono virili, hanno lo smalto sulle unghie, "sennò apostroferebbero alcune donne come poco di buono e le manderebbero a quel paese" non possiamo solo indignarci e prendere le distanze ma dobbiamo pretendere rispetto», hanno replicato Domenico De Santis segretario del Pd in Puglia e Lia Azzarone, presidente dell'assemblea regionale del Pd.
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