L’attaccante svedese del Milan si espone personalmente e entra in polemica contro EA Sports per rivendicare i diritti commerciali sulla propria immagine, che dalla federazione mondiale e dal sindacato internazionale dei calciatori vengono ceduti e monetizzati grazie alle figurine e ai videogame. Ma la vera posta in gioco è un’altra: la scalata al potere da parte di Football Forum, la società dei super-agenti di cui Domani ha raccontato una settimana fa.
- #Timetoinvestigate. La frase di Zlatan Ibrahimovic è stata trasformata in hashtag da Gareth Bale, che aggiunge un interrogativo: “Che cos’è FIFPro?”.
- I due calciatori sono gestiti da Mino Raiola e Jonathan Barnett, sodali nella società che ha deciso di andare allo scontro con Fifa e FIFPro proponendo un patto fra agenti e calciatori, come da noi anticipato il 16 novembre.
- Secondo quanto riportato dal sito The Athletic sarebbero già migliaia i calciatori pronti a mobilitarsi per dare battaglia a Fifa e FIFPro e rivendicare di sfruttare in modo diretto la proria immagine.
Sembra una guerra diretta e invece lo è per procura. Lunedì 23 novembre si è aperto lo scontro fra Zlatan Ibrahimovic e la coppia di soggetti formata da EA Sports e FIFPro, il colosso globale dei videogames e il sindacato mondiale dei calciatori. L'attaccante milanista ha twittato un testo alquanto piccato, costruito intorno a un interrogativo: «Chi ha dato a FIFA EA Sport il permesso di usare il mio nome e mia faccia? FIFPro? Non sapevo di essere membro di FIFPro, e anche se lo fossi, sono stato messo lì [in FIFA EA Sports] inconsapevolmente e con strane manovre. Di sicuro non ho mai dato il permesso alla Fifa e a FiFPro di usarmi per fare soldi».
E poco dopo ha rincarato la dose: «Durante questi anni qualcuno ha fatto profitti col mio nome e la mia faccia senza che vi sia stato alcun accordo. È ora di indagare».
EA Sports risponde
Dunque, in apparenza, si tratta di una personale rimostranza dello svedese nei confronti del colosso dei videogame che usa il suo avatar, con chiamata alle proprie responsabilità fatta alla federazione internazionale e all'associazione mondiale dei calciatori che quell’immagine la vendono per figurine e giochi elettronici.
Fifa e FIFPro vengono accusate di avere commercializzato l'immagine sua e di ogni altro calciatore dei massimi campionati nazionali, e di averne ricavato lauti profitti, senza chiedere l'autorizzazione dei calciatori stessi. A questa tesi ha risposto EA Sports con un comunicato che però va a confermare i motivi di lamentazione da parte di Ibrahimovic e di fatto pone ulteriormente in difficoltà Fifa e FIFPro. La casa produttrice manda infatti a dire:
«EA SPORTS FIFA è il videogioco di calcio leader nel mondo e, per creare un’esperienza autentica, anno dopo anno lavoriamo con numerosi campionati, squadre e talenti individuali per garantire i diritti di somiglianza dei giocatori che includiamo. Uno di questi è un rapporto di lunga data con il rappresentante globale dei calciatori professionisti, FIFPro, che collabora con una serie di licenziatari per negoziare accordi a vantaggio dei giocatori e dei loro sindacati».
C'è dunque la conferma che il business sia stato possibile grazie a accordi con FIFPro, proprio l'elemento che Ibrahimovic mette in discussione. E in attesa che l'associazione mondiale dei calciatori faccia sentire la propria voce, ciò che fin qui non è avvenuto, è il caso di guardare al vero senso di questo scontro.
Che non riguarda la mera contrapposizione fra Zlatan Ibrahimovic e l'accoppiata EA Sports-FIFPro. La questione è molto più vasta. E i lettori di Domani ne sono stati messi al corrente in netto anticipo.
Football forum all'attacco
Per capire quale sia la vera posta in gioco bisogna recuperare un altro tweet di lunedì 23 novembre, condiviso in risposta all'esternazione di Ibrahimovic. Lo ha scritto Gareth Bale, attaccante gallese del Tottenham fino alla scorsa estate in forza al Real Madrid.
“Interessante... Cosa è FIFPro?”.
Il testo è stato accompagnato dall'emoji che esprime perplessità e da un hashtag che riprende l'ultima frase del secondo tweet di Ibrahimovic: #timetoinvestigate.
Ma come mai l'intervento di Gareth Bale è così significativo? Semplice: basta guardare chi sono gli agenti dello svedese e del gallese. Ibrahimovic è gestito da Mino Raiola, Bale dalla Stellar di Jonathan Barnett.
Si tratta di due fra i superagenti che danno vita a un soggetto di cui Domani ha raccontato nell'edizione del 16 novembre 2020: The Football Forum, agenzia con sede a Zurigo che propone di realizzare patto fra agenti e calciatori. Nell'articolo è stato spiegato che la società dei super-agenti si stesse preparando a sferrare l'attacco a Fifa e FIFPro. Dopo soltanto una settimana i fatti ci hanno dato ragione.
I tweet di Ibrahimovic e Bale mirano dritto i bersagli Fifa e FIFPro mettendo in discussione la loro legittimità a fare profitti usando i diritti d'immagine dei calciatori. E un ulteriore elemento di riflessione va posto guardando alla recente acquisizione di Stellar, l'agenzia che gestisce la carriera di Bale, da parte di International Creative Management Partners (ICM), soggetto globale emergente nella gestione dei diritti e dell'immagine di soggetti che si muovono nel vasto campo di Sport & Entertainment. Si fa peccato a pensare che un soggetto così voglia mettere le mani anche sul merchandising dell'immagine dei calciatori?
Ciò che si può dare per certo è l'apertura ufficiale delle grandi manovre. Una guerra a Fifa e FIFPro dichiarata via Twitter, con mobilitazione che starebbe andando ben al di là dei due calciatori di area Football Forum. Proprio mentre scrivevamo, l'informatissimo sito web The Athletic ha postato un articolo in cui si riferisce che migliaia di atleti sarebbero già pronti a seguire Ibrahimovic e Bale. Lo scontro aperto si avvicina.
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