Emanuele Pozzolo è il deputato di Fratelli d’Italia solo sospeso dal partito dopo lo sparo di Capodanno che ha ferito Luca Campana, genero di Pablo Morello, caposcorta di Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia e fedelissimo di Giorgia Meloni.

Sulla notte di Capodanno e il colpo partito dall’arma in possesso di Pozzolo la procura di Biella ha chiesto il processo per il deputato, l’udienza si celebrerà il prossimo 9 ottobre, ma lo scorso maggio l’amico di Delmastro ha fornito la sua versione ai pubblici ministeri provando a convincerli della sua estraneità ai fatti. Non ci è riuscito, ma cosa ha raccontato l’onorevole, difeso dagli avvocati Enzo Pozzolo e Andrea Corsaro?

Il caposcorta

«Nego ogni tipologia di addebito che mi viene mosso», è stato l’esordio prima di spiegare la ragione del suo porto d’armi visto che appoggia un movimento di resistenza iraniana. «Sin dal 1990, soggetti di rilievo politico che hanno appoggiato tale movimento hanno subito degli attentati ed anche, recentemente, un politico spagnolo», ha spiegato Pozzolo, per gli amici Manny.

Ma allora chi ha sparato? Il deputato racconta che quando ha indossato la giacca, mentre stava per tornare a casa e abbandonare la festa di Rosazza, gli è caduta la pistola. Proprio in quel momento sarebbero partiti alcuni commenti raffinatissimi dei presenti. Pablo Morello, capo della scorta di Delmastro Delle Vedove, avrebbe detto: «Che è sta cosa da finocchio?» e avrebbe preso la piccola arma riponendola nella sua mano.

«Ribadivo a Morello che l’arma fosse vera, l’ho ripetuto circa tre volte (...) Nel momento in cui è partito il colpo Campana non è caduto (...) Ho esclamato “ma cosa hai fatto?”, ma lui (Morello, ndr) non mi ha risposto (...) ricordo di aver detto a Morello “siamo rovinati” (...) Quando sono stato sentito dai carabinieri, ho subito riferito come erano andate le cose con la convinzione e la serenità che anche Morello dicesse la verità».

I pm, perciò, hanno chiesto a Pozzolo se vista la diversa versione fornita dal caposcorta del sottosegretario avesse intenzione di denunciarlo per calunnia. «Ribadisco questa mia versione, sul resto valuteremo come procedere». Sul perché abbia portato l’arma alla festa di Capodanno, Pozzolo ha fornito una sua versione: «Perché potevo portarla fuori. In virtù del porto da difesa personale. Inoltre non ritengo sia un’arma particolarmente insidiosa».

Delmastro

Questa è la ricostruzione alternativa, e non creduta dalla procura, fornita da Pozzolo che ha riferito della presenza di Luca Zani e Davide Zappalà, due politici locali di FdI, al momento dello sparo. I pubblici ministeri, Francesca Ranieri e la procuratrice, Teresa Angela Camelio, gli hanno chiesto di riferire eventuali commenti delle persone presenti, e Pozzolo ha risposto così: «Zappalà ha cercato di tranquillizzarmi dicendomi “ho visto che il colpo non è partito da te”, al contempo riferivo nell’immediatezza all’onorevole Delmastro “ti giuro che il colpo non è partito dalla mia mano”, e Andrea mi diceva che Zappalà gli aveva confermato la stessa cosa».

Ma Delmastro era presente al momento dello sparo? «Non che io ricordi, non era nel mio campo visivo, però appena dopo lo sparo, era passato circa un minuto, lui mi ha appoggiato la mano sulla spalla». Il parlamentare ha poi aggiunto: «Mi sono girato e gli ho detto (a Delmastro, ndr) “ti giuro che il colpo non è partito dalla mia mano».

I magistrati contestano a Pozzolo di aver avuto un comportamento «oppositivo» con le forze dell’ordine, in pratica poco collaborativo: «Ero stanco, ma nego di aver avuto un comportamento oppositivo...non ho mai fatto riferimento al mio status di parlamentare, salvo quando un operante mi ha risposto in modo maleducato e gli ho intimato di darmi del lei. Ero comunque molto stanco e provato, si trattava solo di educazione».

I pm contestano a Pozzolo diverse incongruenze durante l’interrogatorio, Morello e Campana, seguito dall’avvocato Marco Romanello, sostengono una versione diametralmente opposta e supportata dalla perizia balistica disposta dalla procura.

Pozzolo li denuncerà per calunnia? «Valuteremo come procedere», ha risposto ai pm. La procura, dopo averlo ascoltato, ha proseguito nell’indicarlo come responsabile chiedendo il processo per porto abusivo d’arma da fuoco e altri reati. Intanto però resta la questione politica: perché l’amico di Delmastro resta ancora in FdI?

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