Alla conferenza stampa organizzata da Sandro Ruotolo (Pd) a Strasburgo hanno partecipato sia il direttore di Fanpage sia l’attivista di Mediterranea: «Metodi da regime»
Il caso Paragon arriva nel cuore dell’Unione Europea. Su invito dell’eurodeputato Sandro Ruotolo (PD), il direttore della testata Fanpage.it Francesco Cancellato e il fondatore di Mediterranea Saving Humans Luca Casarini sono stati chiamati a Strasburgo per parlare dello spyware di produzione israeliana Graphite usato per infettare i dispositivi di novanta persone, tra cui quelli del giornalista e dell’attivista.
«La vicenda è estremamente grave», ha esordito Cancellato, «è come se ti entrassero a casa e non sai chi l’ha fatto e quando». «Sono fiducioso che il governo vorrà fare luce», ha poi proseguito, «quello che è arrivato finora è non solo un grande silenzio ma anche un attacco da parte del vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Giovanni Donzelli».
Un appello all’Unione Europea arriva da Luca Casarini: «Alla presidente [Roberta Metsola] chiediamo che ci sia un’attenzione per quello che sta avvenendo in Europa. Dove stiamo andando? Questa vicenda puzza di regime, perché sono i regimi a spiare i giornalisti, gli attivisti e gli oppositori politici».
Alla conferenza stampa hanno partecipato anche altri eurodeputati dell’opposizione di governo: Nicola Zingaretti (PD), Mimmo Lucano (Sinistra Italiana), Pasquale Tridico (M5S) e Benedetta Scuderi (Verdi) che hanno inviato una lettera aperta alla presidente Metsola in cui si dicono preoccupati per le ripercussioni sullo stato di diritto in Unione Europea alla luce dello scandalo del trojan Graphite.
«In questa spystory ci sono alcune certezze e tanti interrogativi», si legge nella lettera, «la prima certezza è che la società israeliana ha venduto trojan ai governi. Ne è stato fatto un uso improprio, un abuso? Perché e da chi sono stati illegalmente intercettati il direttore di un giornale e attivisti di una Ong impegnati nel Mar Mediterraneo a salvare migranti?».
La testata israeliana Haaretz ha rivelato negli scorsi giorni che il rapporto che intercorreva tra la società israeliana Paragon e il governo italiano è stato interrotto.
Chiedono chiarezza Cancellato e Casarini che sottolineano la gravità della vicenda rimarcando quanto siano delicate le informazioni che maneggiano per il loro lavoro.
Il primo, Francesco Cancellato, direttore di un giornale che negli ultimi mesi ha pubblicato inchieste sotto copertura sul partito giovanile di Fratelli d’Italia; il secondo, Luca Casarini, che nelle operazioni di soccorso in mare ha potuto spesso documentare le violazioni dei diritti umani commesse dal governo libico, anche grazie a pick-up e motovedette fornite dall’Italia.
E proprio sulla Libia ha preso la parola David Yambio, attivista libico e portavoce di Refugees in Lybia, che di recente è intervenuto alla Camera in Italia per raccontare le torture ricevute da Almasri, il comandante rilasciato dal governo italiano e rimpatriato in Libia con un volo di stato. Anche Yambio risulterebbe tra le persone spiate dal software spia Graphite.
A portare la propria solidarietà anche la Segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che è intervenuta brevemente da remoto al termine della conferenza stampa.
Concludendo l’intervento, Luca Casarini ha aggiunto: «Questa è una grande battaglia per la democrazia. È un segnale. Nulla è scontato, neanche la democrazia per come la intendiamo noi oggi».
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