Il governatore Kompatscher firma un'ordinanza che entrerà in vigore dalla mezzanotte
- L’Alto Adige aveva già alcuni comuni che erano considerati zona rossa. Ma con il peggioramento della situazione, i limiti saranno estesi all’intera provincia.
- Vietati gli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, se non per motivi di necessità, lavoro e salute (da autocertificare). Chiudono negozi non essenziali, bar e ristoranti (se non per l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio).
- Nelle ultime 24 ore, su 2.998 tamponi i casi positivi segnalati dalla locale azienda sanitaria sono 781. Un tasso di positività altissimo, che supera il 26 per cento.
L'Alto Adige diventa zona rossa. «La situazione negli ultimi giorni si è aggravata e i dati sono esplosi» dice il governatore Arno Kompatscher. A breve firmerà un’ordinanza per dichiarare l’intero Alto Adige “zona rossa”. «Abbiamo una forte pressione negli ospedali con oltre il 50 per cento dei posti letto in terapia intensiva occupati e tanti ospedalizzati».
Il provvedimento
In provincia di Bolzano già alcuni comuni, compreso il capoluogo, erano considerati “zona rossa”. Ora gli stessi limiti e regole saranno estesi al resto del territorio.
«Come previsto dal decreto legge i governatori possono adottare, qualora la situazione lo richieda, provvedimenti più restrittivi, e noi ci troviamo in questa situazione», ha spiegato il governatore. L’ordinanza entrerà in vigore dalla mezzanotte.
Le regole
Sarà una sorta di lockdown, anche se più lieve rispetto a quello della scorsa primavera. Sarà vietato ogni spostamento, anche all’interno del proprio comune. In qualsiasi orario, se non per motivi di lavoro, necessità e salute.
Saranno sempre chiusi i bar e i ristoranti, anche se l’asporto è consentito fino alle 22 e non ci sono restrizioni per la consegna a domicilio. Chiudono i negozi, tranne gli alimentari, i supermercati e quelli che vendono beni di necessità. Restano aperte edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, parrucchieri e barbieri. Chiusi i centri estetici.
Il dietrofront
Nelle scorse settimane, l’Alto Adige era stato fra le province che si erano opposte al dpcm che imponeva la chiusura anticipata di bar e ristoranti. Poi i dati hanno iniziato a peggiorare e la provincia autonoma si era allineata con il resto delle zone gialle d’Italia.
Nelle ultime 24 ore, su 2.998 tamponi i casi positivi segnalati dalla locale azienda sanitaria sono 781. Un tasso di positività altissimo, che supera il 26 per cento.
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